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Libri sul Carnevale? Perché no, è vero che tutti stiamo pronti con le maschere, il buon vino, i dolci veloci del carnevale (tutti fritti e non al forno che bisogna poi andare veloci a festeggiare per strada), ma ci sono diversi libri interessanti che possono risultare un  curioso diversivo per approfondire e scoprire aspetti unici di questa festa antichissima.

Libri sul Carnevale, la festa del mondo di Kezich

Inizio con un libro molto particolare è prezioso per scoprire leggende e tradizioni del carnevale. Il testo è La festa del mondo di Giovanni Kezich.

L’origine dei riti mascherati si perde nella notte dei tempi. Corrisponde al ciclico ritorno degli antenati, che all’avvio del nuovo anno si manifestano ai vivi come figure bizzarre, inquietanti, sfarzose, esagerate per portare un augurio di prosperità e di fertilità.

Cacciati dalla cittadella sacra di Natale ed epifania, questi personaggi ancestrali se ne sono andati a spasso per il calendario, trovando rifugio là dove non recavano disturbo. Così, in luoghi remoti del continente europeo e nelle date più impensate del semestre invernale, vediamo tornare alla ribalta gli scampanatori paurosi dei lupercali, i bianchi salterini degli ambarvali, i burleschi birboni dei saturnali.

Da rito che era, nel regime religioso cristiano la mascherata si è trasformata in farsa, in un presunto tripudio di gola e licenziosità legittimato quale necessaria antifona della successiva espiazione quaresimale.

Forte di questo salvacondotto, carnevale diviene il protagonista della cultura popolare della rinascenza europea, di cui seguirà le sorti, per prendere infine il piroscafo e andare a conquistare le grandi città della sponda orientale dell’America Latina e della Louisiana, dove avrà inizio il suo inarrestabile incedere sulla scena globale in atto ancora oggi.

Il carnevale di Roma di Goethe

Oltre a questo segnalo un libro di un famoso scrittore e poeta che racconta il carnevale di Roma con straordinaria cura e lucidità. Si tratta di Goethe che nel suo “il carnevale romano” ci mostra una Roma ricca di mistero.

In fuga dalla corte di Weimar, giunto in Italia alla ricerca dell’arte e della misura classica, Johann Wolfgang Goethe vive a Roma nel 1787 la perturbante esperienza del Carnevale: quella festa metropolitana che con i suoi eccessi e la sua sfrenatezza attira da tempo visitatori e curiosi da ogni parte d’Europa.

Dapprima irritato dalla calca, la confusione e il frastuono di una cultura estranea al suo temperamento e alla sua matrice protestante, il poeta tedesco si pone la sfida di una rappresentazione letteraria del Carnevale che renda conto del suo proteiforme accadere e ne riveli i significati profondi, connessi alla stessa natura dell’uomo.

Nasce cosi una prosa dello sguardo e della ragione, lucidissima e priva di orpelli, alla base di una rappresentazione della città moderna che, da Heine a Benjamin, diverrà una costante nella letteratura tedesca.

Concludo con un libro legato al carnevale più adatto ai piccoli. Si tratta di una delle tante avventure di Tea Stilton, ambientata nella magica cornice del carnevale veneziano.

Buon carnevale amici e a presto!

Scrivetemi le vostre letture a info@bibliodiversita.it

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