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Cittadella Ascoli: alla vigilia della partenza per il Veneto, mister Vincenzo Vivarini fa il punto della situazione in casa bianconera.

Cittadella Ascoli, parla Vivarini

“La squadra sta bene e la partita di Cittadella si va a giocare con uno spirito molto alto e con grande determinazione.Per noi è la partita che può farci continuare il percorso o tagliarci fuori -spiega Vivarini -.  Cercheremo di fare il meglio possibile. I giornali nazionali ad inizio campionato ci davano per retrocessi. Abbiamo lavorato per arrivare a questo punto del torneo nella migliore condizione possibile. E’ forse una delle poche volte in cui abbiamo abbondanza di giocatori, specie in attacco.

A salvezza acquisita potrebbe esserci un calo di tensione? Non siamo la squadra di inizio anno, abbiamo subito batoste che ci hanno fatto crescere. Quindi questo discorso del calo di concentrazione non ci riguarda”. 

Vivarini analizza la squadra avversaria: “Il Cittadella è la squadra più organizzata di questo torneo. Da diversi anni ha lo stesso allenatore e lo stesso direttore. Ci può creare grandi problemi. E’ la gara più difficile da qui a fine campionato. Pochi fronzoli. Loro vengono da un paio di sconfitte e il loro direttore li ha responsabilizzati, e mi aspetto una partita molto maschia. Ci toglieranno le fonti di gioco”. 

Il tecnico bianconero poi va a parlare degli indisponibili e degli eventuali titolari: “Saranno sicuramente out Laverone e Beretta. A centrocampo con Addae fuori, Cavion contro il Venezia ha fatto un buon primo tempo, nella ripresa è calato fisicamente. Casarini sta svolgendo un ottimo lavoro, sia come regista sia da mezzala. Chi lascerà il posto a Ninkovic?  Non è detto che sarà titolare, ho tanta scelta davanti, deciderò poche ore prima del match”.

“Io sono qua ad Ascoli perchè ho vinto i campionati e ho lavorato molto sul campo . conclude Vivarini -. Ci tengo tantissimo per arrivare a giocarmi delle partite importanti come quella di domenica. La affronto con la massima serenità e convinzione del lavoro fatto quest’anno. Le critiche? Il calcio lo conosco bene e ci sono ovunque. 

 

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