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I ragazzi di Fuori dal Tunnel hanno trasformato per qualche ora Piazza del Popolo, ad Ascoli, in una sorta di stazione ferroviaria, con decine di valigie a terra, sui lastroni, e alcuni cartelli con messaggi di ascolani che hanno deciso di lasciare la città per la mancanza di lavoro e di prospettive.

Si tratta di una “provocazione” messa in scena dalla lista dei giovani che ha deciso di presentarsi alle elezioni comunali di domenica prossima con un proprio candidato sindaco e che si è formata proprio per lanciare un segnale di allarme per lo spopolamento della città e per la costante “fuga” di molti ragazzi costretti ad andarsene per mancanza di prospettive e di lavoro.

“Ormai a ridosso di un voto che riteniamo possa essere decisivo per il futuro della città, – spiega il candidato sindaco di Fuori dal tunnel, Alberto Di Mattia – una città che rischia di restare senza cittadini, abbiamo voluto lanciare una provocazione. Abbiamo voluto dare un’immagine del centro storico come una stazione da cui sempre più ascolani stanno partendo, con tante valigie e altrettante destinazioni, per mettere sotto gli occhi di tutti un effetto-choc a livello visivo di quello che, purtroppo, sta succedendo ormai da troppi anni e di cui i politici di mestiere sembrano ancora non essersi accorti”.

Qual è la provocazione? “Tutti questi anni senza progetti e senza una unità tra le istituzioni a tutti i livelli e dei rappresentanti politici del territorio di ogni schieramento, hanno portato a questo scenario. Danilo, Paola, Ilario, Francesca e tanti altri, citati nei cartelli su queste valigie che oggi hanno invaso piazza del Popolo, rappresentano solo alcuni dei tanti esempi di chi ha dovuto lasciare a malincuore questa città per la mancanza di prospettive e soprattutto di idee e progetti concreti in grado di creare queste prospettive”.

La speranza, chiosa Di Mattia, è che nel silenzio della cabina elettorale i tanti ragazzi, i genitori, i nonni e anche i pentiti di aver creduto alla vecchia politica possano cambiare la loro scelta e provare a disegnare una nuova città perché continuando di questo passo, con una media di 500 persone che se ne vanno ogni anno, tra 5 anni la città sarà scesa a circa 45 mila abitanti.

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