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Calcio: una pioggia di peluche destinati ai bambini malati oncologici, lanciati dagli spalti di uno stadio, da parte dei tifosi olandesi del Den Haag (squadra della capitale L’Aja). E’ il commovente spettacolo andato in scena a Rotterdam, domenica 15 settembre, anche se la notizia è giunta ai “media” italiani solo in questi giorni.

La società olandese del Feyenoord aveva invitato, per la partita del campionato olandese contro il Den Haag, i bambini malati di cancro che sono curati nell’ospedale pediatrico della città. I bimbi si sono accomodati sotto le tribune dello stadio “Stadion Feijenoord” e, al 12° minuto del match, sono stati piacevolmente sommersi dai giocattoli, lanciati poco prima dai sostenitori della squadra avversaria del Feyenoord (cioè il Den Haag).

Calcio: pioggia di peluche dei tifosi olandesi, per i bambini malati

Una piacevole sorpresa, per i piccoli tifosi del Feyenoord, è stata quella organizzata dai generosi supporters del Den Haag. Nella partita del campionato olandese tra il Feyenoord e il Den Haag (terminata 3-2 per la squadra di casa) giocata a metà settembre, erano presenti anche i bambini malati di tumore, che sono curati nel “Sophia Children’s Hospital” di Rotterdam. I tifosi della squadra de L’Aja, il Den Haag, sapevano che quei bimbi erano stati invitati allo stadio e si erano preparati per tempo. Nel corso di un’interruzione della partita, quei tifosi magnanimi hanno lanciato, a cascata, un numero imprecisato di orsacchiotti di peluche.

Il gioco è rimasto fermo per qualche minuto, mentre, in campo e sulle gradinate, tutti applaudivano il nobile gesto; nel video, diventato presto “virale” su Internet, è possibile vedere anche un calciatore del Feyenoord, in attesa di battere una rimessa laterale, che applaude i tifosi del Den Haag.

Il risultato della partita è passato in secondo piano: la squadra di casa, allenata dall’ex-milanista Jaap Stam, si è imposta per 3-2. In realtà, entrambe le squadre hanno vinto, in campo e sulle tribune, grazie alla loro encomiabile sportività. Si tratta di una bella storia di sport e solidarietà, lontanissima dai cori razzisti che si ascoltano in molti campi italiani. Un gesto da imitare anche in Italia, perchè il calcio dev’essere anche emozione e “fair-play”, da parte dei giocatori e dei tifosi di tutte le squadre.

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