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Maltignano, in arrivo più di 30 mila euro per compiere delle indagini su una particolarità del centro storico: la presenza di grotte, di origine antropica, presenti nel sottosuolo, di cui non si hanno notizie precise, ma che causano instabilità sismoinducibile.

Maltignano, l’unicum delle grotte tombate

La presenza di instabilità sismoinducibile ha costituito uno degli elementi di maggior criticità nella fase di ricostruzione dei territori colpiti dagli eventi sismici dal 24 agosto. É questo il caso dell’unicum delle grotte tombate di Maltignano, ormai da tempo sotto la lente d’ingrandimento da parte di Protezione Civile Nazionale, geologi, Università di Camerino e Centro per la Microzonazione Sismica e le sue applicazione (CentroMS). Si tratta di grotte d’origine antropica, che nel tempo sono state probabilmente usate come stiva per acqua e viveri e rifugio dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale, presenti nel sottosuolo del centro storico di Maltignano.

Grotte tombate, la messa in sicurezza

Pur avendo notevolmente migliorato il livello conoscitivo di base, attraverso la mappatura di nuove zone di attenzione per instabilità sismoindotta, le informazioni ad oggi disponibili non consentono di valutare efficacemente la pericolosità sismica del territorio, tanto da rendere necessari ulteriori approfondimenti per programmare in sicurezza e al meglio la fase di ricostruzione di Maltignano che, ad ovest di Acquasanta, è il più colpito della provincia.
Strani echi lontani e strani rumori provenienti dal sottosuolo sono stati riscontranti dai cittadini del centro storico nei mesi successivi alle scosse di terremoto; da qui l’esigenza dell’amministrazione di chiedere ulteriori fondi. Il finanziamento approvato da parte del Dipartimento della Protezione Civile consta di 31.533,72 euro per il Comune, oltre ai 13.514,45 destinati al CentroMs da utilizzare per gli studi necessari a far chiarezza sulla vicenda delle grotte tombate.
 
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