Articolo
Testo articolo principale

Consultori Marche, in Consiglio Regionale si discuterà di una proposta di legge  sulle Attività consultoriali: convenzione con soggetti privati e di volontariato, su iniziativa dei consiglieri Marconi e Rapa.

Per Cgil, Cisl e Uil si tratta di una proposta di legge priva di fondamento, in quanto è sbagliato pensare ad una riforma dei consultori privati senza conoscere la situazione di quelli pubblici, visto che l’ultima analisi della Regione risale al 2006.

Bisognerebbe, dunque, potenziare sia in termini di organici che di risorse i consultori pubblici, attualmente risucchiati nell’attività a supporto dei Tribunali dei minori impossibilitati nello svolgimento delle attività di prevenzione, promozione della salute delle donne.

Leggi anche: Sanità Marche, Ceriscioli snocciola i numeri: siamo un’eccellenza, continuiamo a migliorare.

Consultori Marche, i problemi quantitativi

Secondo i sindacati, sarebbe necessaria un’analisi quantitativa riguardo i consultori, sia pubblici sia privati, specificando le attività effettivamente svolte. Nell’ultima Relazione del Ministero della Salute sull’attuazione della Legge 194/1978 risultano solo 45 consultori pubblici (e nessun consultorio privato convenzionato), ovvero 1,7 consultori ogni 1.000 donne in età 15-49 anni e 0,6 consultori ogni 20 mila abitanti. Dati che negli anni sono notevolmente peggiorati, con ben 26 consultori pubblici in meno rispetto a 10 anni fa.

Consultori pubblici Marche, i problemi qualitativi

I problemi, per i consultori della Regione Marche, sono anche qualitativi: la loro operatività si limita a condizioni emergenziali, ed è resa sempre più difficoltosa a causa della mancanza di organico e di figure professionali specialistiche, a partire dalla figura del ginecologo, tanto che in molti consultori non è possibile avere la certificazione per l’IVG, o svolgere la necessaria attività di prevenzione; va, oltretutto, rilevato l’elevato numero di ginecologi obiettori di coscienza, che nei consultori pubblici delle Marche rappresentano oltre il 30%.

Secondo Daniela Barbaresi, Cristiana Ilari e Claudia Mazzucchelli, rispettivamente Segretarie di CGIL, CISL, UIL Marche: “è necessario sospendere la discussione sulla proposta di legge n. 30/2010, in attesa di avere un quadro aggiornato della situazione dei consultori nelle Marche e in particolare di un quadro della domanda e offerta di servizi e prestazioni da parte dei consultori pubblici, e soprattutto in attesa della nuova programmazione regionale, come previsto dall’art. 6 della Legge 405/ 1975”.

TAG: , , , ,