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Cna Costruzioni Marche, nelle Marche nel 2018 sono stati quasi 60 mila i contribuenti che hanno utilizzato le detrazioni per interventi finalizzati al risparmio energetico, per un importo di oltre 40 milioni di euro. Sono state 1.500 le aziende a rischiare la chiusura o una riduzione del fatturato tra il 35% e il 50%.

Per scongiurare quella che sarebbe stata una catastrofe per il settore degli impiantisti, la Cna si era mobilitata  nei mesi scorsi, con l’obiettivo di cancellare lo sconto in fattura di ecobonus e sismabonus, al posto delle detrazioni fiscali. Sessanta aziende associate alla Cna avevano presentato anche un ricorso all’antitrust contro questa misura, prevista dall’art.10 del Decreto crescita.

Cna Costruzioni Marche, i risultati ottenuti

“Ieri la Commissione Bilancio del Senato ha abolito lo sconto in fattura da ottenere subito per gli interventi relativi a ecobonus e ecosisma. Resta la sola opzione del credito d’imposta, da utilizzare in compensazione in cinque o dieci anni. Siamo soddistatti perché solo le multiutilities avrebbero avuto la capacità finanziaria di anticipare ai proprietari di immobili, il 65% dello sconto fiscale per poi recuperarlo nel quinquennio, mentre le piccole imprese di impianti, sarebbero state tagliate fuori dal mercato delle ristrutturazioni”, ha spiegato Marco Bilei, responsabile Cna Costruzioni Marche.

Il mercato marchigiano, in effetti, è rilevante: gli edifici residenziali sono 311.624 e i condomini oltre 20 mila, di cui 9.772 con più di 10 appartamenti. Secondo una indagine di Cna Costruzioni, l’80% degli edifici condominiali marchigiani  è stato costruito prima  del 1970, quando le normative antisismiche e di efficientamento energetico non esistevano.

Sono, quindi, più di 400 mila i marchigiani che vivono all’interno di condomini che si presentano come strutture insicure dal punto di vista sismico e non perfettamente coibentate, che contribuiscono enormemente all’inquinamento delle città ed hanno bollette che arrivano fino a 2 mila euro l’anno per condomino.

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