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Post sisma, Piero Celani torna nuovamente ad intervenire sulla spinosa questione della ricostruzione del Centro Italia, dopo tre anni ancora ferma al palo, definendone lo stato dell’arte: “migliaia di tonnellate di macerie ancora da rimuovere, due miliardi di euro ancora in chissà quale cassetto, migliaia di cittadini ancora senza una casa e senza una prospettiva di lavoro, casette non certamente a prova di freddo”.

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Post sisma, l’attacco di Celani

Il vice presidente del Consiglio Regionale delle Marche attacca duramente la politica, accusandola di aver abbandonato totalmente i territori colpiti e i loro abitanti, molti dei quali sono stati costretti ad emigrare altrove. “Per aiutare i territori colpiti furono subito stanziati oltre 2 miliardi di euro mentre una passerella ininterrotta di ministri, sottosegretari, governatori, assessori regionali e comunali, esponenti politici di primo, secondo e di terzo piano, a reti unificate gridava Non vi lasceremo soli”, commenta ironicamente Celani che, riportando dati del quotidiano Il Tempo, spiega che “di questi soldi ne sono stati spesi ben pochi”.

“A distanza di oltre tre anni lo scenario è quello apocalittico di sempre. Paesi distrutti, frazioni praticamente scomparse, centri svuotati e una montagna incredibile di macerie ancora da rimuovere. Si calcola che siano da rimuovere ancora oltre 100 mila tonnellate di macerie. Quando saranno rimosse, primo passo per la ricostruzione, ancora non è dato sapere”: per Celani, dopo il sisma naturale, un altro terremoto si sarebbe abbattuto sulla popolazione: il terremoto burocratico, che ha comportato l’applicazione di legislazione ordinaria per far fronte a situazioni straordinarie, “norme in contrasto tra loro, cavilli procedurali, e una sconfinata farraginosità procedurale degna della migliore commedia degli equivoci”.

Altra forte criticità della ricostruzione sarebbe stata quella della gestione degli sms solidali, dai quali sarebbero arrivati 33 milioni. Spiega Celani: “il 60% (circa 21 milioni di euro) erano destinati alla regione Marche per finanziare 94 progetti di ricostruzione, che sommati ad alcuni interventi minori, avrebbero portato ad un totale di 107 interventi nella nostra regione . Ad oggi, solo otto di essi sono stati già ultimati. E questi pochissimi progetti sono stati realizzati nella sola provincia di Macerata”.

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