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Il Coronavirus è pandemia: “l’Oms ha valutato che Covid-19 può essere caratterizzata come una pandemia”, ha detto il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, in conferenza stampa a Ginevra.

“Non abbiamo mai visto una pandemia di un coronavirus, questa è la prima. Ma non abbiamo mai visto nemmeno una pandemia che può, allo stesso tempo, essere controllata”, ha aggiunto.

Coronavirus, perché non è una semplice influenza

L’Associazione Nazionale Biotecnologi Italiani in una comunicazione ha stigmatizzato alcuni comportamenti e alcune false credenze non basate su verità scientifiche che si stanno diffondendo sul Covid-19.

“Come Associazione Nazionale Biotecnologi Italiani abbiamo scelto finora di non intervenire nel dibattito sul Coronavirus per evitare di aumentare il rumore di sottofondo attorno alla vicenda, lasciando spazio alle comunicazioni ufficiali. Stanno tuttavia circolando in questi giorni diverse informazioni che riteniamo siano da stigmatizzare in quanto non fondate su evidenze scientifiche e che rischiano, se prese seriamente, di vanificare gli sforzi per contenere l’epidemia. A renderle particolarmente pericolose il fatto che a rilasciarle siano state anche personalità che per ruolo dovrebbero rappresentare il mondo scientifico”, hanno scritto i biotecnologi italiani.

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Coronavirus, le precisazioni

  • La Covid-19 non è una semplice sindrome influenzale: nella maggioranza dei casi viene superata senza particolari problemi, ma nel 20% dei casi (percentuale molto più elevata rispetto ad una semplice influenza) i sintomi sono più gravi, in particolare negli anziani e nei soggetti immunodepressi o affetti da malattie croniche;
  • La Covid-19 non si cura facilmente: possiede capacità di sviluppare polmoniti non curabili con antibiotici (poiché virali e non batteriche) e non esiste un vaccino che possa proteggere le fasce più deboli;
  • La Covid-19 non è un virus italiano: il Coronavirus è entrato in Italia dalla Cina a dicembre 2019, periodo in cui si è registrato un picco di polmoniti anomale. Non ci sono evidenze scientifiche riguardo l’esistenza di un ceppo di questo virus italiano non correlato con quello cinese;
  • Il pericolo non è terminato: dai dati raccolti, si sta entrando nella fase detta esponenziale, quella in cui il virus si propaga molto più rapidamente. Proprio in questo momento è fondamentale mettere in atto misure che riducano la capacità del virus di diffondersi: se il numero di malati tenderà a crescere, e il 20% di loro necessiterà di ospedalizzazione, i reparti di terapia intensiva saranno in breve tempo saturati e il sistema sanitario non riuscirà a far fronte all’emergenza.

Importante è seguire le indicazioni date dal Ministero della Salute e dalla Protezione Civile: la popolazione deve essere parte attiva nel processo di prevenzione per impedire che il Sistema Sanitario Nazionale collassi. 

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