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Coronavirus: in seguito alla situazione di emergenza sanitaria, determinata dall’espandersi del contagio da “Covid-19”, gli italiani sono diventati più prudenti e rispettosi delle regole di comportamento, necessarie per evitare il contagio. E’ quanto si ricava da un’indagine statistica, effettuata dall’associazione di tutela e difesa dei consumatori “Altroconsumo”, sull’impatto esercitato, da parte dell’epidemia di Coronavirus, sulle abitudini di vita degli italiani.
 
Dopo gli ultimi stringenti provvedimenti emanati dal Governo italiano (nei giorni 9 e 11 Marzo), firmati dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, la fotografia che emerge dall’indagine è quella di una Nazione più prudente e rispettosa delle regole di comportamento elencate dal Governo e dal Ministero della Salute, rispetto a quanto era avvenuto nei giorni precedenti (con assembramenti di persone in locali e piazze di alcune città italiane).
 

Coronavirus, indagine di Altroconsumo: gli italiani sono più prudenti e rispettosi delle regole

Secondo l’indagine di “Altroconsumo”, gli italiani sono più prudenti e rispettosi delle regole: è questo l’effetto principale dell’ultimo decreto del Governo, che ha messo in “zona protetta” l’intera Italia (chiudendo molte tipologie di attività commerciali e invitando i cittadini a rimanere a casa, salvo alcune eccezioni). A dirlo, sono i numeri dell’indagine statistica, che ha raccolto le risposte di 1.534 cittadini italiani, in due fasi: precedentemente all’emanazione del primo decreto (5-6 marzo), e immediatamente dopo (il 10 marzo), rilevando un cambiamento di percezione, causato dall’espandersi dell’epidemia di Coronavirus.

L’84% degli italiani, da martedì 10 marzo, segue “in maniera molto rigorosa” le raccomandazioni delle autorità sanitarie per prevenire il contagio (lavarsi le mani con frequenza, mantenere le distanze tra le persone, uscire di casa solo in situazioni di necessità). Inoltre, il 14% del campione segue “in parte” le indicazioni. Le due percentuali, sommate insieme, portano ad un totale del 98% (segno di un grande senso di responsabilità, da parte degli italiani).

Tuttavia, a sorpresa, sono gli abitanti delle Regioni in cui il virus è più diffuso (Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna) ad essere, relativamente, i meno rispettosi delle regole: il 75% segue le raccomandazioni “in maniera rigorosa”. Invece, le percentuali sono più alte, tra chi vive nelle Regioni del Centro Italia (89%), nel Sud Italia e isole (86%) e nelle altre Regioni del Nord (90%).

Analizzando il dato in base alle fasce di età, anche in questo caso l’adesione alle indicazioni delle autorità sanitarie è cresciuta, in maniera decisa, dopo il 10 marzo. Infatti, il 78% dei giovani (dai 18 ai 34 anni), e il 79% degli anziani (tra i 67 e i 74 anni) dichiara di seguire convintamente le raccomandazioni delle autorità sanitarie .

Coronavirus: i cambiamenti negli stili di vita degli italiani

Quasi la totalità della popolazione italiana (97%) sta modificando gli stili di vita e le abitudini quotidiane, dall’inizio di questa crisi sanitaria ad oggi. Dal 10 marzo, il 67% del campione analizzato ha smesso di prendere i mezzi pubblici (era il 42%, prima dei decreti governativi); l’89% evita i luoghi affollati (era il 67% prima del 10 marzo); il 72% ha smesso di viaggiare (contro il 46% prima dei decreti). Lo “smart working” (lavoro da casa), invece, rimane una possibilità ancora minoritaria, con una percentuale di utilizzo del 28% (era il 19% prima del 10 marzo). Inoltre, il 29% degli italiani ha fatto scorte alimentari e il 25% indossa guanti o mascherina, quando esce di casa.

Coronavirus: gli italiani si sentono bene informati

Riguardo il ruolo dell’informazione, in questa situazione di emergenza, oltre il 90% degli italiani si sente “informato o bene informato” sul Coronavirus (sugli argomenti della modalità di trasmissione, del periodo di incubazione, del tasso di letalità…). In pochi giorni, la percentuale di chi si sente “molto preparato”, sul tema del virus, è salita di più di dieci punti percentuali (passando dal 21%, all’attuale 33%, ovvero più di un italiano su tre).

Il 30% degli italiani ha acquistato prodotti per la prevenzione del contagio. Il 63% dei residenti in Italia dichiara di aver acquistato, negli ultimi giorni, un gel disinfettante. Al secondo posto, nella corsa agli acquisti, i guanti (li ha comprati il 34% dei connazionali), seguiti dalle mascherine (31%). Si ferma al 15%, la percentuale di italiani che fa ricorso a integratori alimentari.

La situazione di emergenza sanitaria sta avendo un impatto rilevante sugli italiani (sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista sociale). Il 40% degli intervistati, infatti, riferisce di aver subìto forti danni economici (perdita di introiti o mancati rimborsi, a seguito di cancellazioni di voli, eventi e prenotazioni).  E’ simile, la percentuale di chi riscontra forti limitazioni alla propria vita sociale (38%). Attualmente, soltanto il 12% degli italiani dichiara di non sentire alcun impatto sulla vita sociale; mentre il 17% non vede nessun cambiamento, rispetto alla situazione finanziaria precedente all’epidemia. La speranza di tutti gli italiani, naturalmente, è che questa situazione, di grande incertezza e precarietà, possa terminare in tempi brevi.

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