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Elezioni Francia 2020: domenica 15 marzo si voterà nel Paese transalpino, le elezioni amministrative si svolgeranno in diversi Comuni francesi. Si voterà anche per eleggere il sindaco di Parigi, con la campagna elettorale che è stata condizionata dalla paura per l’epidemia di Coronavirus.

Elezioni Francia 2020: si vota anche per il sindaco di Parigi, con la paura Coronavirus

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, il Coronavirus è ufficialmente una “pandemia” (epidemia globale) e anche in Francia i numeri sono quelli di un’emergenza: con 2.281 casi e 48 morti, il Paese è il secondo focolaio del virus in Europa, dopo l’Italia. Tuttavia, questa situazione non ha spinto il Governo a rimandare le elezioni amministrative, previste per il 15 marzo. Nelle amministrative francesi 2020, andranno al voto 35.000 comuni (compreso quello di Parigi), che dovranno scegliere il proprio sindaco. Il Coronavirus, anche se non ha causato il rinvio della consultazione elettorale, ha messo le elezioni amministrative francesi in secondo piano.

 

Elezioni Francia 2020: chi sono i candidati alla carica di sindaco di Parigi

Per la guida della capitale francese, si sfideranno otto candidati: tra questi, c’è la sindaca uscente, Anne Hidalgo, eletta col Partito Socialista nel 2014 e sostenuta da una lista, Paris en commun, di cui fa parte anche il Partito Comunista francese. Una sfidante sarà Rachida Dati, ex-Ministro della Giustizia nel governo di Nicolas Sarkozy e candidata con la lista Les Républicains. Secondo gli ultimi sondaggi, la Dati avrebbe del 25% dei consensi, contro il 24 % della sindaca uscente.

A correre per la carica di sindaco parigino, ci sono anche: Agnès Buzyn, ex-Ministro della Sanità, che si presenta per il partito di Emmanuel Macron, La République En Marche; Cédric Villani, matematico liberale, candidato in polemica con le scelte del partito di Macron, ma che potrebbe allearsi con la Buzyn, in caso di ballottaggio; David Belliard, esponente dei Verdi, che afferma di voler liberare Parigi dalle auto.
 

Anche i candidati dell’estrema sinistra francese propongono programmi ambientalisti: Danielle Simonnet e Vikash Dhorasoo, della lista France Insoumise, promettono iniziative che promuovano la sostenibilità ambientale, soprattutto per bambini e adolescenti.

Di posizioni opposte è Marcel Campion, imprenditore nel campo delle sagre e dei luna park, che si presenta con il movimento civico Libérons Paris e vorrebbe la riapertura di diverse strade del Centro storico alle auto, ma anche la costruzione di parcheggi sotterranei a Parigi. Infine, la lista Rassemblement national, della destra estrema di Marine Le Pen, sosterrà Serge Federbusch, che si presenta con la lista Aimer Paris.

Il Coronavirus potrebbe influire sul voto in Francia

La paura del contagio da “Covid-19” potrebbe influire sulla partecipazione alle elezioni; anche se l’unica precauzione suggerita dal Ministero dell’Interno francese, per non essere contagiati dal Coronavirus, è quella di presentarsi al seggio elettorale muniti della propria penna. Inoltre, i candidati alle elezioni hanno cercato di rassicurare gli elettori, formulando varie raccomandazioni: mascherina, gestione delle code alle urne, attenzione alla distanza di sicurezza di almeno un metro (necessaria perché le goccioline di saliva non colpiscano chi è vicino). Alcuni Comuni, poi, hanno attrezzato i seggi con dispenser di gel disinfettante, da utilizzare prima e dopo il voto.

In Francia, le istituzioni hanno deciso di seguire una strada diversa da quella italiana: si adottano le precauzioni e i “gesti barriera”; ma per il resto, è necessario salvare l’economia. E anche la “continuità della democrazia” (come la definisce un membro del Governo francese), confermando l’appuntamento con le elezioni amministrative previste per il 15 marzo.
 
Dall’inizio dell’epidemia ad oggi, sono state adottate alcune misure restrittive: blocco di tre dipartimenti (l’Oise a nord di Parigi, il Morbihan in Bretagna e l’Alta Savoia); chiuse le scuole per 150mila studenti; annullati i principali eventi in programma per il mese di marzo (tra cui la mezza maratona di Parigi, il Salone dell’Agricoltura e il Salone del Libro).

Il quotidiano “le Monde”, in un editoriale, ha criticato la scelta, presa dal Governo francese, di non rinviare le elezioni: “Il rischio di contagio è considerato, dai politici, sostanzialmente inesistente. Oppure si pensa che l’esercizio di un dovere democratico, come il voto, abbia una sorta di potere magico sulla diffusione del Coronavirus. Ma, soprattutto, bisogna considerare la tempesta politica, che si sarebbe scatenata sulle istituzioni repubblicane, in caso di rinvio della consultazione”.

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