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Coronavirus Marche, al via servizio automatico di sorveglianza delle persone in quarantena a partire da domani mattina.

Il servizio mira a raggiungere con maggiore sistematicità e precisione le persone che si trovano in quarantena nel proprio domicilio (perché sono contatti stretti di un caso confermato di Coronavirus o perché sono rientrati da un viaggio a rischio), per aiutare nella verifica quotidiana delle condizioni di salute.

I pazienti saranno contattati ogni giorno e la telefonata conterrà un messaggio registrato con possibilità di risposta da parte del cittadino. In base alla risposta fornita saranno allertati, se necessario, il medico curante e il Dipartimento di Prevenzione dell’Asur.

Ieri, inoltre, il Presidente della Regione Luca Ceriscioli ha annunciato una novità nella gestione dell’emergenza a livello regionale: anche gli asintomatici verranno sottoposti a tampone.

Poiché nelle Marche c’è una forte concentrazione di casi di Covid-19 al nord, che diminuisce man mano che si scende, la nuova procedura dovrebbe partire da Ascoli Piceno: “dove i numeri sono ancora bassi questa strategia ha una maggiore possibilità di successo”, ha dichiarato Ceriscioli, in linea con quanto successo nel Comune di Vo’ e auspicato dal Professor Romagnani.

Commentando il perché di questo cambio di marcia e dell’adozione di un metodo di tampone estensivo, Ceriscioli ha specificato: “Noi abbiamo seguito le indicazioni dell’Istituto Superiore che fino a ieri raccomandava di fare i tamponi solo per i sintomatici, e lo abbiamo fatto in maniera molto rigorosa. Siccome anche gli asintomatici diffondono il contagio, adesso opereremo anche in questo senso”.

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Coronavirus Marche, i tamponi anche per gli asintomatici

“Ci stiamo attrezzando nella zona di Ascoli Piceno con una macchina capace di processare 800 tamponi al giorno per fare un salto di qualità importante. Riusciremo a quadruplicare la capacità produttiva di oggi”, ha dichiarato Ceriscioli questa mattina su Radio 24.

Il Presidente marchigiano ha poi spiegato la situazione nella Regione e il perché di questa scelta: “Abbiamo una curva di crescita dei contagi simile a quella della Lombardia con qualche giorno di ritardo. Vedendo quello che è successo in Lombardia, e analizzando che il trend marchigiano è simile a quello lombardo, da una parte siamo preoccupati, ma dall’altra ci stiamo rimboccando le maniche, capendo quale poteva diventare il livello di difficoltà da far affrontare alle strutture sanitarie. Abbiamo oltre 500 ricoverati e siamo arrivati a 110 posti di terapia intensiva dedicati unicamente al Coronavirus, numero importante per la regione ma che contiamo di aumentare”.

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