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Un mese di emergenza sanitaria a causa del nuovo coronavirus (all’anagrafe Covid-19) e una serie di decreti via via più restrittivi, che hanno obbligato milioni di italiani a restare a casa e a non poter uscire né per esigenze lavorative né per motivi di svago.

I servizi essenziali e la vendita di beni primari, però, sono stati garantiti: banche, assicurazioni, negozi di generi alimentari, benzinai, tabaccai ed edicole. Sì, proprio così: edicole, perché la vendita di quotidiani e riviste è stata inserita dal Governo tra le attività di primaria importanza. Di conseguenza, come si può leggere anche nelle FAQ del Governo, è possibile uscire per recarsi in edicola. Vi si legge infatti:

“Le edicole sono aperte, ma posso andare a comprare un giornale o un periodico o rischio una sanzione?”

L’acquisto dei quotidiani e dei periodici è ritenuto una “necessità”, quindi anche gli spostamenti da e per le edicole, che li vendono.

Gli esponenti del Governo hanno chiarito più volte questo concetto, fornendone anche le motivazioni. Il Sottosegretario dell’Editoria Martella, in un’intervista con l’ANSA, ha spiegato che l’informazione è uno degli antidoti alla diffusione del virus.

“È  per questa ragione – ha chiarito Martella – che abbiamo ritenuto che tutta l’attività della filiera editoriale fosse da considerare non oggetto delle restrizioni, perché i centri stampa e i giornalisti continuassero a svolgere la propria attività con la necessaria prudenza e le edicole rimanessero aperte, nel rispetto delle distanze, come presidio dell’informazione”. 

Il paradosso per le edicole, che da anni versavano in una crisi strisciante e che in questo frangente avrebbero potuto recuperare terreno, è che alcuni gestori hanno preferito chiudere per non rischiare il contagio in prima persona, oltre che per il fatto che i limiti agli spostamenti rendono difficile per i clienti raggiungere i punti vendita.

Eppure la sete d’informazione c’è, ed è ben rappresentata ad esempio dai dati di Google Trends, ovvero i grafici che Google realizza a partire da ciò che la gente cerca utilizzando il suo algoritmo. 

Da metà marzo, ovvero il momento in cui il governo ha varato i decreto #iorestoacasa, sono aumentate le ricerche di tutti i titoli dei principali giornali italiani, come ad esempio La Repubblica (circa il 50% in più rispetto a febbraio), Il Corriere della Sera (60% circa in più) o Il Fatto Quotidiano (50% circa in più).

Con circa il 70% in più rispetto a febbraio, risultano in crescita esponenziale le ricerche di “ANSA”, agenzia di stampa tra le più popolari e conosciute anche tra i non addetti ai lavori.

Inoltre, ha subito un’impennata del 70%  la ricerca di “notizie on line”, che riflette in generale il bisogno di un’informazione che passi attraverso il web. Parallelamente, la necessità di continuare ad avere una rassegna stampa puntuale anche in tempi di divieti e soprattutto di smart working, ha fatto crescere del 30% la ricerca di “edicola digitale”. 

Le edicole digitali on line sono punti vendita sul web che offrono copie digitali e servizi di abbonamento a tutti i giornali; in alcuni casi le edicole on-line consentono di visualizzare i giornali on line senza download, in altri invece è necessario scaricare un pdf. Il risultato è lo stesso: utili per contrastare il fenomeno dei download illegali su internet e per velocizzare le attività di rassegna stampa, sono un servizio da anni molto apprezzato dagli addetti alla comunicazione e dalle aziende, un servizio che in queste settimane si è rivelato uno strumento cruciale per portare avanti l’operatività aziendale. Hanno infatti consentito a migliaia di professionisti di continuare ad avere a disposizione gli strumenti di informazione quotidiana senza l’onere di recarsi fisicamente nel punto vendita.

È chiaro, insomma, che la fame di informazione è in aumento ora che siamo tutti con il fiato sospeso in attesa del prossimo decreto o della conferenza stampa della Protezione Civile. Proprio per questo,  le edizioni on line dei giornali hanno riscontrato un boom di visite e lettori fin dalla prima settimana di marzo (Fonte: Audiweb). La necessità di discernere tra fake news/notizie vere e in generale di sapere cosa è accaduto in giornata, quanti malati/guariti/deceduti, quali le nuove restrizioni e cosa dicono all’estero della situazione italiana, riguarda forse soprattutto le notizie on line, per loro natura più immediate e rapide. Ma anche garantire il libero accesso alle copie cartacee mantenendo aperte le edicole rappresenta un atto necessario per consentire alla parte più anziana della popolazione di mantenersi aggiornata sull’attualità. Al momento il diritto a informare e informarsi è pienamente garantito.

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