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Spazio: mercoledì 29 aprile 2020, un asteroide, dal diametro stimato compreso tra 1,8 e 4,1 km, passerà a 0,042 Unità astronomiche (6.200.000 chilometri) dalla Terra, con una velocità di 8,7 km/secondo.

L’oggetto roccioso, nominato “52768 (1998 OR)”, è stato scoperto il 24 luglio 1998 dagli scienziati del programma NEAT (Near-Earth Asteroid Tracking) dell’osservatorio Haleakala (Hawaii) ed è stato inserito nella categoria “Amor”, una classificazione comprendente gli oggetti che si avvicinano all’orbita terrestre dal suo esterno, ma senza intersecarla. Comunque, gli abitanti del Pianeta non dovranno preoccuparsi: infatti, la NASA (agenzia responsabile della ricerca aerospaziale degli Stati Uniti) ha rassicurato tutti, sul fatto che non ci saranno pericoli per la Terra.

Spazio, il 29 aprile un asteroide sfiorerà la Terra. La NASA: nessun pericolo per il Pianeta

La NASA, dopo aver incluso l’asteroide “52768 (1998 OR)” nella lista di “oggetti potenzialmente pericolosi” (nelle settimane immediatamente successive alla scoperta), ha poi declassificato la minaccia, una volta determinata con precisione la sua orbita, assicurando che il frammento di roccia sarebbe passato ad una “distanza di sicurezza” dalla Terra. L’ente spaziale americano, inoltre, ha scritto che l’oggetto non “sfiorerà” la Terra, dato che la sua traiettoria lo porterà, nel suo punto più vicino, a trovarsi in una posizione di circa 16 volte la distanza tra il nostro Pianeta e la Luna.

Non si potrà osservare l’asteroide ad occhio nudo, poichè sarà possibile osservarlo solo con un telescopio, seppur amatoriale, nel punto di transito più vicino a noi. Il “52768 (1998 OR)” non rientra neppure nell’elenco dei 20 oggetti a rischio di impatto con la superficie terrestre monitorati dal sistema “Sentri”, il quale segue la traiettoria degli oggetti che, nei prossimi 100 anni, potrebbero rappresentare un potenziale rischio per la Terra. In questa lista, l’oggetto più pericoloso è il “2020 DR2” che, però, raggiungerà la Terra solo nel settembre 2074. La NASA controlla costantemente circa 20.000 corpi celesti “NEO” (Near-Earth Objects, oggetti vicini alla Terra), che si stanno dirigendo verso il nostro Pianeta, classificandoli a seconda della loro grandezza, della velocità e del potenziale di pericolosità.

In tempi più recenti, il corpo celeste più massiccio che è venuto ad impattare con il nostro Pianeta, è una cometa, che si disintegrò a circa 8 km dal suolo nella regione siberiana di Tunguska, il 30 giugno 1908, devastando un’area pari a 2.150 chilometri quadrati. Più recentemente, una meteora solcò i cieli di Chelyabinsk (sempre in Russia), il 15 febbraio 2013, a 70.000 chilometri all’ora e fu ripresa da numerose telecamere. Con un diametro stimato di 15-20 metri, l’oggetto esplose a quaranta chilometri da Chelyabinsk ed alcuni frammenti raggiunsero il suolo terrestre.

Tornando all’asteroide “52768 (1998 OR)”, passerà di nuovo vicino alla Terra il 16 aprile 2079, ma questa volta sarà meno distante, a 1.800.000 km da noi; comunque, rimarrà a circa 4 volte la distanza tra la Terra e la Luna. In passato, ci sono stati oggetti dalle dimensioni simili a “52768 (1998 OR)”, transitati molto più prossimi alla Terra: il 18 maggio 1981, un asteroide di 3.8 km di diametro passò a 1 milione di km dalla Terra.

La NASA, finora, ha scoperto quasi 20.000 asteroidi di tipo “NEO” (oggetti vicini alla Terra) e, ogni settimana, circa trenta nuovi oggetti si aggiungono alla lista. A seguito dell’evento di Chelyabinsk (2013), nel gennaio 2016 l’ente spaziale statunitense ha avviato un programma, orientato a individuare oggetti potenzialmente pericolosi (che hanno un diametro maggiore di trenta-cinquanta metri) e a coordinare gli sforzi, per limitare eventuali impatti con la Terra.

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