Articolo
Testo articolo principale

Se consideriamo le sue incredibili caratteristiche, non stupisce che il gres porcellanato sia diventato, in pochi anni, uno dei materiali più richiesti per la pavimentazione degli esterni e degli interni delle case degli italiani.

Resistente, solido e buono sia per i pavimenti da esterni carrabili, sia per i giardini e per gli interni delle case, il gres offre molti vantaggi a partire dal fatto di poter essere declinato in più forme, realizzando una varietà pressoché illimitata di modelli.

Un altro fattore altamente competitivo di questo materiale riguarda i costi, inferiori a quelli di altri materiali per pavimenti. Un solo aspetto sembra non essere ancora chiaro, ossia la facilità di pulizia di un pavimento in gres. Di seguito vogliamo rispondere a questa domanda elencando le macro-tipologie di piastrelle presenti sul mercato e maggiormente richieste.

Prima, vogliamo fornire una panoramica riguardante i numeri del gres, che aiutano a comprendere le ragioni di un tale boom.

La diffusione del gres sul suolo italiano

In base ai dati forniti da Confindustria Ceramica nel 2018, in Italia vi sono 228 industrie di piastrelle in ceramica e altri materiali, per un fatturato di circa 7 miliardi di euro. Stando ai dati dell’azienda Mapei, il 60% del mercato dei pavimenti in Italia è occupato dalla ceramica, seguita dai materiali lapidei (18%) come il marmo, ecc. I numeri spiegano bene quanto il grès sia diventato protagonista dell’edilizia privata negli ultimi dieci anni.

Le varie tipologie di grès

Il gres porcellanato si ottiene mediante l’esposizione di diversi tipi di argilla a temperature molto elevate (processo definito sinterizzazione), che consente di unire i materiali senza, di fatto, fonderli.

Dalla sinterizzazione si ricavano le due principali macro-tipologie di gres: il grès naturale e quello smaltato:

  • Grès naturale: effetto marmorizzato con finitura ruvida;
  • Grès smaltato: sulla piastrella viene applicato un vetrificante che pu avere diverse colorazioni.

 

In termini di qualità, ricordiamo che un grès buono presenta un assorbimento dell’acqua inferiore allo 0,5%, stando alla normativa UNI EN 176 ISO BI. Questo aspetto è determinante per chiarire gli eventuali dubbi sulla possibilità di aloni o macchie sul pavimento, un tema spesso discusso online.

Vediamo quindi come pulire il pavimento in grès a seconda dei singoli casi.

La pulizia dopo la posa

La prima pulizia del pavimento in grès è importante, si consiglia pertanto di contattare il fornitore delle piastrelle per ricevere specifiche informazioni sul trattamento del grès.

Indipendentemente dal tipo di grès, la superficie appena posata deve essere pulita con attenzione, avendo cura di rimuovere la polvere e i residui dei lavori, che altrimenti potrebbero sedimentarsi e rivelarsi difficili da rimuovere (stucchi, patine di sporcizia, ecc). Bisogna quindi armarsi di un prodotto a base acida, Deterdek e Keranet sono due esempi di prodotti appositi, aiutandosi con delle spazzole abrasive.

Qualora si trattasse di pavimenti esterni, è preferibile scegliere una giornata fresca, poiché l’afa e il calore del sole potrebbero alterare le proprietà degli acidi dei prodotti rendendoli eccessivamente aggressivi.

La pulizia del grès effetto legno

Il vero boom del grès in Italia riguarda le piastrelle effetto legno, che hanno ridotto non di poco le vendite del parquet, complice la possibilità di declinarle in tante forme, colori e venature.

Se, alla vista, le differenze sono pressoché inesistenti, al tatto il grès è tutta un’altra cosa rispetto al legno: la sensazione è differente così come la capacità di diffusione del calore è molto ridotta rispetto ai materiali lignei.

Il grès, però, offre una resistenza maggiore e, solitamente, è caratterizzato da costi minori.

Non vi sono particolari indicazioni per la pulizia del grès effetto legno, l’unica criticità potrebbe trovarsi laddove la sporcizia si sia sedimentata tra le venature. La cosa migliore per procedere con la pulizia è utilizzare un detergente neutro: questo non andrà a lasciare aloni o residui oleosi, i quali, una volta comparsi, dovranno essere trattati esclusivamente con prodotti a base acida.

La pulizia del grès effetto ruvido e opaco

Le piastrelle effetto opaco o ruvido trovano ampia applicazione nelle pavimentazioni per esterni. La resistenza di queste piastrelle all’azione degli agenti atmosferici è notevole, ma le cattive abitudini possono comprometterne l’integrità: è infatti sbagliato ricorrere ai comuni detersivi per pavimenti per la pulizia di questo genere di piastrelle. Questi prodotti hanno una formulazione di tensioattivi che ne favorisce l’infiltrazione nei micro-pori delle piastrelle. Basta un pò di acqua o di umidità per riattivare queste molecole e generare aloni e macchie sulla superficie. Pertanto, è evidente che bisogna ricorrere a prodotti privi, o con una bassa percentuale di tensioattivi. Nel caso delle piastrelle ruvide, si consiglia l’utilizzo di una spazzola dotata di setole che riescano a penetrare tra le venature. Infine, per l’asciugatura, si raccomanda di usare un panno morbido.

La pulizia delle fughe

E per quanto riguarda la pulizia delle fughe? Per pulire le fughe si sconsiglia di utilizzare smacchiatori di vario genere e olio di gomito, perché si rischierebbe di rovinare le piastrelle nel tempo, in quanto non hanno particolari patine o film protettivi. È invece raccomandato l’utilizzo di un prodotto specifico che funga da protezione contro l’assorbimento delle eventuali macchie. L’azienda FILA propone diverse soluzioni e prodotti appositamente pensati per le pavimentazioni.

TAG: , , ,