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Il meteo pazzo di questi mesi ha messo in difficoltà non solo gli umani ma anche le api: affamate, stremate dal caldo e dalla mancanza di polline. Nel corso di questi mesi gli apicoltori sono dovuti intervenire più e più volte con soluzioni zuccherine per garantire la sopravvivenza dei preziosi insetti. Coldiretti Marche lancia l’allarme: “la produzione è in calo, servono misure per proteggere il miele italiano”

Apicoltore

Api e meteo

I report mensili dell’Osservatorio nazionale non lasciano spazio alle interpretazioni: nelle Marche le produzioni di miele sono azzerate o dimezzate, a seconda del tipo di coltura di riferimento. Questo a causa di un clima divenuto del tutto imprevedibile: dalle ghiacciate di aprile si è passati alla grande siccità dei mesi estivi con nel mezzo anche numerosi eventi estremi. Gli effetti sulle coltivazioni sono stati devastanti.

Api e produzione di miele: i dati

La raccolta di millefiori estivo è ben al di sotto della media: tra 5 e 7 chili ad alveare sui Sibillini, tra 2 e 4 chili in collina nelle province di Ascoli, Fermo e Macerata. Meglio nel Pesarese con circa 4/5 chili ad alveare. La raccolta di miele di castagno è più diversificata, con punte di 15 chili per alveare ma anche zone da appena 2-3 chili di media. Per valutare la situazione, il direttore di Coldiretti Marche Alberto Frau ha incontrato Sergio Cocciarini, presidente del Consorzio Apistico della provincia di Ancona. E’ stato un primo faccia a faccia per programmare strategie comuni a sostegno di un settore che nelle Marche conta oltre 77mila alveari curati da circa 3.200 apicoltori.

Api e produzione di miele: le misure di sostegno

Nel giro di 5 anni le attività del settore erano cresciute di oltre il 65% , a testimoniare che questa produzione rappresenta un’importante opportunità di reddito per le aziende agricole. Ora, però, il calo produttivo innescato dal clima rischia di portare sulle tavole degli italiani prodotto estero, spesso di bassa qualità. Per difendersi, sarà opportuno abituarsi a leggere con attenzione le etichette, verificando l’origine del prodotto.

Con la conversione del c.d “Sostegni bis” il settore apistico ha ricevuto cinque milioni di euro per fornire un aiuto economico agli apicoltori che hanno subito pesanti danni a seguito delle “brinate, gelate e grandinate eccezionali nei mesi di aprile, maggio e giugno 2021”. Le risorse stanziate, pur apprezzabili, non risultano tuttavia sufficienti rispetto ai danni subiti dal settore apistico anche nei mesi successivi.

 

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