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La regione Marche è ricca di luoghi evocativi, piccoli borghi sparsi nel territorio dove spiccano roccaforti, castelli e viottoli di ciottoli abbracciati da mura antiche.

Forse è proprio per questa caratteristica del territorio, per la conformazione dei piccoli borghi che la regione Marche presta da sempre una particolare attenzione alla tradizione popolare durante tutte le feste e specialmente nel periodo natalizio. Pensando alla tradizione è bello ricordare allora i piatti caratteristici per questo che è il periodo festivo più importante dell’anno.

Quali sono i primi e i secondi piatti che costituiscono i menù delle Marche?

La tradizione popolare festeggia in maniera importante anche la vigilia del Natale dove si vanno ad utilizzare ingredienti semplici portati dal mare. Il baccalà, o meglio il più tradizionale Stoccafisso è il protagonista della portata principale da servire la sera della vigilia.

Nella ricetta dello stoccafisso all’anconetana, questo precedentemente ammollato, andrà messo a macerare per un paio d’ore nel latte insaporito con un trito di sedano, carote, cipolle, aglio, prezzemolo, rosmarino, acciughe, capperi, timo, origano sale pepe e un pizzico di peperoncino piccante, saranno l’impanatura dello stoccafisso che andrà messo in pentola con olio e ricoperto a strati dalle olive, i pomodorini ciliegina e infine a coprire tutto le patate tagliate a pezzi grandi allungando il tutto con un bicchiere di vino bianco e via sul fuoco. La pietanza a questo punto dovrà cuocere per un paio d’ore a fuoco basso.

Il secondo piatto caratteristico per la tradizione marchigiana da gustare il giorno di Natale è il cappone in brodo. Un piatto di antica cultura culinaria Marchigiana che inneggia al sole crescente e simboleggia la nascita di nuove albe piene di prosperità.

La tradizione vuole che il cappone in brodo sia, insieme allo stoccafisso, il protagonista sulle tavole in festa dei colli marchigiani. Per la preparazione del cappone bollito sarà necessario prima di tutto pulirlo dalle interiora poi da tutte le parti troppo grasse, si possono far bollire anche il collo e le zampe pulite. Nella pentola insieme al cappone andranno una cipolla, una carota e del sedano facendo bollire il tutto lentamente per tre ore, tre ore e mezza.

Entrambe le pietanze possono essere accompagnate da vini italiani o in alternativa si può optare per vini europei. Infatti, alcuni vini rossi prodotti in Europa risultano strutturati e corposi, come quelli francesi ad esempio, e si sposano molto bene con i secondi piatti della tradizione marchigiana che hanno sapori intensi. In tal senso si può valutare tra alcune proposte in rete, come il vino Bordeaux su Tannico, per citarne uno perfetto per accompagnare il bollito e per esaltarne i sapori.

I dolci della tradizione

Sono numerosi i dolci che la tradizione marchigiana offre al giorno di Natale. Tra questi troviamo: la pizza dolce: una pasta di pane arricchita con frutta secca, fichi e uvetta.

Continuando c’è lu serpe: un dolce che si prepara nel giorno dell’immacolata, si dice che mangiarlo abbia il potere di cancellare il peccato originale. Si tratta di un rotolo di pasta frolla ripieno di frutta secca amaretti cannella e uvetta che prende appunto la forma del serpente. Queste sono alcune delle prelibatezze di antica tradizione che sapranno regalarvi un po’ di quella terra che ha in sé la magia dei Natali passati.

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