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Ascoli Piceno – Una donna non autosufficiente è stata accompagnata all’Ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno per essere sottoposta a un esame radiologico. Affidata alle cure del personale di radiologia, è caduta dal lettino su cui era stata adagiata. Le è stato riscontrato un grave trauma cranico ed è stata trasportata d’urgenza all’Ospedale Torrette di Ancona dove è stata sottoposta ad intervento chirurgico.

La donna ora è ricoverata in rianimazione, in prognosi riservata.

A denunciare, con grande dolore, l’accaduto è la figlia della signora attualmente ricoverata i rianimazione. Riportiamo integralmente la lettera arrivata in redazione, ovviamente omettendo i dati identificativi.

La lettera di denuncia

Io sottoscritta […] nata in Ascoli Piceno il […] espongo un grave fatto avvenuto presso l’Ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno con preghiera di pubblicazione.

In data 13 dicembre 2021 mio padre […]  ha accompagnato mia madre […] di anni 81, ad effettuare un esame rx zona lombare presso l’U.O. di Radiologia dell’Ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno, con loro era presente anche l’assistente di mia madre in quanto quest’ultima ha una invalidità al 100% con indennità di accompagno.

Al momento di entrare nella stanza, l’assistente di mia madre assunta con regolare contratto, ha chiesto al personale presente nella stanza di poter assistere la Sig.ra […] in quanto persona non autosufficiente e quindi non autonoma nelle attività quotidiane, ciò non le è stato consentito nemmeno dietro esplicita insistenza dell’assistente che  si è sentita rispondere “ci pensiamo noi”.

Mentre mio padre e l’assistente erano in attesa fuori alla porta della stanza dove la […] stava effettuando l’esame diagnostico, hanno sentito un tonfo e un lamento e temendo che mia madre fosse caduta, sono entrati nella stanza e gli operatori hanno loro confermato che effettivamente la paziente era caduta dal lettino.

A mia madre, subito portata in P.S., è stato riscontrato un trauma cranico ed è stata trasportata al Torrette di Ancona dove è stata urgentemente sottoposta ad intervento chirurgico. Ad oggi è in rianimazione in prognosi riservata.

Io credo che l’ospedale debba curare le malattie e non provocarle e che quando si “affida” un familiare alle cure dei sanitari si possa e si debba stare con la certezza che lo si lasci in “buone mani”.

Così non è stato.

A volte al di là dei rigidi protocolli e delle linee guida ci vorrebbe un po’ di buon senso, sarebbe bastato permettere all’assistente di rimanere in stanza e tutto ciò non sarebbe successo.

Come riportato dai Media, eventi di questo tipo succedono spesso in altre parti d’Italia, come succede che pazienti lasciati ai P.S. spariscano e a volte l’epilogo è ancora più grave.

Ciò non deve accadere. Spero che vengano adottate tutte le misure di sorveglianza e sicurezza affinchè si possa stare certi che quando affidiamo i nostri cari alle cure dei sanitari essi vengano trattati come fossero “loro cari”. Altrimenti la cosiddetta “umanizzazione delle cure” rimane un concetto astratto e non realistico.

IN FEDE

[…]

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