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Il progetto Pnrr per realizzare condotte di ricarica del lago di Castreccioni dalle prese di Valcimarra, Sefro, Pioraco e Fiuminata non va bene. I sindaci dell’Alta Valle del Potenza e dello Scarzito dicono un no deciso e scrivono al Ministro Cingolani.

Lago di Castreccioni, no al progetto Pnrr

Le ragioni contro l’idea avanzata dal Consorzio di Bonifica delle Marche, sono finite in un documento inviato al ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani- La medesima lettera eè stata inviata anche al presidente della Regione Marche e agli assessori regionali alle Risorse Idriche e ai Servizi pubblici.

“Il nostro è un no ragionato, con il quale un intero territorio vuol far sentire la propria voce”, spiega il presidente dell’ente comunitario e sindaco di Pioraco, Matteo Cicconi. Il documento, aperto alla firma anche di altri amministratori, è stato già sottoscritto dal sindaco del Comune di San Severino Marche, Rosa Piermattei, in qualità di ente capofila. Ma anche dai sindaci di Treia, Franco Capponi, di Castelraimondo, Patrizio Leonelli, di Fiuminata, Vincenzo Felicioli, di Gagliole, Sandro Botticelli, e di Sefro, Pietro Tapanelli.

Diverse le interferenze negative che gli amministratori locali lamentano.

I prelievi previsti, infatti, causerebbero inevitabilmente l’impoverimento del bacino idrico ad essi sotteso in quanto il drenaggio previsto in captazione creerebbe una situazione di cospicuo richiamo delle acque di falda. Con conseguente impoverimento di tutto il comprensorio circostante.

“Attualmente – spiegano i sindaci – il bacino, con le sue acque, garantisce il fabbisogno idropotabile a più di un territorio comunale. Ma l’operazione prospettata porterebbe inevitabilmente ad un grave ammanco di acqua ad uso potabile. Già oggi, nei periodi estivi o di prolungata siccità, si assiste ad un notevole decremento delle portate delle sorgenti, tanto da richiedere l’attivazione di misure di contenimento della conseguente carenza idropotabile. Si aggiunga poi che tra le sorgenti afferenti al bacino coinvolto dal prelievo in progetto ne ricadono due inserite nei piani emergenziali della Protezione Civile. Si tratta della sorgente San Giovanni di Sefro e Ponte Cannaro di Pioraco, la cui portata deve essere interamente garantita a tale scopo.

Inoltre, la captazione in progetto comporterebbe una significativa riduzione a valle della portata del fiume Potenza stesso. Con la conseguente diminuzione dell’attuale disponibilità e qualità della risorsa idrica, sia irrigua che idroelettrica, a servizio dei territori ricadenti nella vallata. Una vallata che già oggi presenta problematiche di forte carenza idrica che sarebbero indubbiamente aggravate dalla realizzazione del progetto in questione”.

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