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Il Bike Park del Montefeltro è stato ufficialmente presentato. All’incontro erano presenti l’assessore alle Infrastrutture della Regione Marche Francesco Baldelli, i sindaci di Carpegna e Frontino, Mirco Ruggeri e Andrea Spagna e Guido Salucci vice presidente dell’Ente Parco Sasso Simone e Simoncello.

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La presentazione del Bike Park Montefeltro

Bike Park Montefeltro

“Mettiamo in campo risorse importanti – ha detto l’assessore regionale Baldelliper realizzare infrastrutture innovative al servizio delle comunità dei territori interni della provincia di Pesaro e Urbino. Diamo forma concreta a idee e progetti che spesso restano solo sulla carta. O, peggio, vengono sostituiti con semplici suggestioni che non incidono sull’annoso problema dello spopolamento. Lo facciamo attraverso un gioco di squadra che coinvolge tutta la filiera istituzionale, convinti che le infrastrutture siano la precondizione dello sviluppo. Ma anche la chiave per rilanciare la splendida galassia di piccoli comuni ricchi di bellezze naturalistiche, culturali e artistiche a volte sconosciute anche a molti marchigiani”.

Il Bike Park viene considerato un “Eden dagli appassionati delle due ruote”. Una infrastruttura nella quale famiglie e giovanissimi troveranno percorsi attrezzati tra sentieri e paesaggi mozzafiato da vivere tutto l’anno. Nel segno della migliore strategia legata alla destagionalizzazione dell’offerta turistica e del divertimento.

Marche: sostenibilità, intermodalità, interconnessione

Baldelli ha evidenziato che sostenibilità, intermodalità, interconnessione e sicurezza sono i principi cardine della visione infrastrutturale della Regione Marche. Visione che conferma la sua vocazione a investire sulla mobilità ciclistica a tutto tondo, sia per rispondere alle nuove tendenze del turismo, sia per incentivare mezzi alternativi all’utilizzo quotidiano dell’auto. Nella sola provincia di Pesaro e Urbino, ha ricordato, sono stati investiti 10 milioni di euro sulle Ciclovie del Foglia e del Metauro. E ci sono anche i 27,5 milioni destinati alla realizzazione dei 67 chilometri della Ciclovia Adriatica, di cui la Regione Marche è capofila a livello nazionale. Un percorso unico in Europa per gli appassionati delle due ruote, che parte da Chioggia e raggiunge la Puglia.

“Questi luoghi incantevoli – ha proseguito l’assessore – erano stati abbandonati da decenni di politiche miopi. Politiche che hanno provocato ferite che ancora sanguinano, come la perdita di nove piccoli comuni che hanno deciso di emigrare in Romagna. Pochi gli investimenti di ampio respiro, politiche dal fiato corto attente solo alla spesa corrente, interventi spot che hanno funzionato solo come surrogati di sviluppo. Spogliando intere comunità di servizi essenziali per cittadini e imprese e generando impoverimento e spopolamento. Soprattutto di giovani”.

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L’assessore alle Infrastrutture della Regione Marche Francesco Baldelli

Regione Marche e Bike Park del Montefeltro

Il Bike Park del Montefeltro è un’opera su cui la Regione Marche ha investito 1,2 milioni di euro. Rientra nella visione di rete per una modalità intermodale e sostenibile, venendo incontro alle tendenze di un settore, quello del cicloturismo, che in Europa vale 44 miliardi di euro. Mentre la quota italiana si attesta intorno ai 2 miliardi, cifra destinata a crescere in maniera esponenziale nei prossimi anni.

Nei territori di Carpegna, cuore pulsante del Bike Park, Frontino, Piandimeleto e Belforte all’Isauro, saranno realizzati percorsi per tutti i gusti Sempre secondo gli standard di certificazione IMBA (International Mountain Bike Association). 8,4 chilometri di tracciato complessivo, 5 trail per praticare varie discipline – all mountain, enduro, cross country – un pumptrack situato a Carpegna. Poi un percorso pianeggiante con dossi, compressioni e paraboliche per migliorare le doti di guida e avviare i giovani alla passione del bike. E con la possibilità di usufruire anche di servizi dedicati, impianti di risalita e bus navetta per gli spostamenti.

“Un vero progetto di filiera – conclude l’assessore Baldelli – la cui gestione dovrà prendere la forma di consorzio tra i quattro comuni coinvolti. Utile a valorizzare quest’opera nata sotto ‘il cielo del Pirata’, come si legge in un tornante che ricorda le gesta di Pantani. È questa la politica di rilancio più efficace per l’entroterra! Agli antipodi rispetto agli interventi spot di una strategia delle aree interne che proprio in questi mesi lo stesso Governo nazionale ha deciso di rivedere nei suoi principi fondamentali. Prendendo atto dei limiti riscontrati per arginare il serio problema dello spopolamento”.

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