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Nella seduta del 29 settembre il Consiglio comunale di Ascoli Piceno ha approvato l’istituzione della Fondazione Ascoli Cultura. Un nuovo ente di natura pubblica con competenze di tipo tecnico-amministrativo che gestirà l’Istituto musicale Spontini, il Teatro Ventidio Basso e il Teatro dei Filarmonici. Il percorso della delibera fino all’approvazione in Consiglio comunale non è stato del tutto lineare, almeno stando a quanto spiegano i consiglieri di Ascolto & Partecipazione Emidio Nardini e Massimo Maria Speri.

Fondazione Ascoli Cultura, la nota di Ascolto & Partecipazione

“Nel corso dell’ultimo Consiglio comunale – scrivono Nardini e Speri – il Sindaco ha fatto ricorso, nel confronto con l’opposizione, al consueto repertorio di battute sprezzanti. E risolini, accuse senza prove. Con introduzioni e repliche di durata eccessiva spesso non centrate sugli argomenti e, addirittura, toni alti inneggianti al proprio partito di appartenenza.

Dimenticando, ancora una volta, tutto ciò che il suo ruolo gli impone, ossia equilibrio, terzietà e garbo istituzionale.

A ciò si aggiunge che sempre più di frequente si verifica che gli atti in discussione vengano posti a conoscenza dei consiglieri a strettissimo ridosso dell’orario di convocazione dei Consigli. Impedendo di fatto agli stessi di svolgere la propria funzione di controllo e di sindacato ispettivo.

fondazione

Il sindaco Marco Fioravanti

La vicenda della delibera sulla Fondazione Ascoli Cultura

Ad esempio, è stata assai deprecabile la decisione di approvare la proposta di delibera sulla costituzione della Fondazione Ascoli Cultura giunta all’approvazione della Commissione Cultura soltanto il giorno precedente. Con i testi allegati dell’atto costitutivo e dello statuto che, dopo un attento esame dei consiglieri di Ascolto & Partecipazione, hanno evidenziato numerose lacune ed imprecisioni di carattere sostanziale. Motivo per cui si è reso necessario, da parte della struttura dirigenziale, operare una completa revisione culminata in un radicale emendamento omnibus articolato in più punti giunto all’attenzione di tutti i consiglieri appena due ore prima del Consiglio.

E senza addirittura fornire il testo completo ed emendato dei documenti allegati alla delibera!

Tutto ciò avrebbe dovuto comportare, per ragioni di buona prassi amministrativa, di rispetto del Consiglio, ma soprattutto di buon senso, l’accoglimento della proposta dei consiglieri di opposizione di operare un rinvio per un riesame e una successiva approvazione. Si è deciso invece di tirare dritto, costringendo prima la Commissione e poi il Consiglio a votare praticamente “sulla fiducia” per l’approvazione della delibera e dei documenti allegati che nessuno dei consiglieri presenti ha avuto modo di leggere per esteso!

Le pistole alla Polizia municipale

Anche il punto riguardante l’armamento della Polizia municipale, su cui l’intera opposizione si è espressa in senso contrario, è stato portato in Consiglio nella prospettiva frettolosa e distorta di un obbligo generalizzato a seguito di una motivata nota della Prefettura in cui la questione viene posta in termini di auspicio. Per cui sarebbe stato utile ed anzi necessario ricevere preventivamente e con largo anticipo da parte del Consiglio maggiori e concreti elementi di valutazione del contesto generale in cui prendere questa importante decisione, la quale non solo va ad incidere pesantemente sull’operato quotidiano del corpo di polizia municipale, ma anche e soprattutto sulla sensibilità al problema da parte della cittadinanza e sull’immagine complessiva della città.

Infine risulta assai poco credibile e non presente negli atti relativi alla delibera la tesi sostenuta in Consiglio dal Sindaco e dalla Comandante dei VV UU in ordine alla scelta dell’armamento su base esclusivamente volontaria”.

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