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L’affaire “acquisto di Palazzo Saladini Pilastri” infiamma il dibattito politico di Ascoli Piceno. Nell’ultima seduta del Consiglio comunale (28 luglio) al punto 8 dell’ordine del giorno c’era l’approvazione dell’acquisto del prestigioso e monumentale palazzo di corso Mazzini. Palazzo il cui utilizzo è parte integrante del Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare. Il PINQuA, per l’appunto: lotto 1 – Headquarter Welfare Urbano.

Ascoli Piceno: la votazione in Consiglio comunale

Durante la discussione sono intervenuti il sindaco Marco Fioravanti, i consiglieri di minoranza Pietro Frenquellucci ed Emidio Nardini, il dirigente comunale Ugo Galanti. E ancora: Piero Celani, Francesco Viscione, Luigi Lattanzi, Emidio Premici e Micaela Girardi.

Al momento del voto, tre consiglieri di minoranza, Pietro Frenquellucci e Angelo Procaccini del Pd, Emidio Nardini di Ascolto & Partecipazione, hanno deciso di astenersi. Questa scelta ha fatto arrabbiare la maggioranza che in maniera compatta ha stigmatizzato il loro comportamento con un comunicato dai toni molto duri.

ascoli piceno

Giardino interno di Palazzo Saladini Pilastri

La risposta di Ascolto & Partecipazione

Emidio Nardini, chiamato in causa, replica in maniera altrettanto dura alle affermazioni dei consiglieri di maggioranza. Focalizzando la sua attenzione, e richiamando quella della cittadinanza, su alcuni punti controversi e poco chiari  dell’operazione Palazzo Saladini Pilastri. Riportiamo la nota diffusa dal capogruppo di “Ascolto & Partecipazione”.

“Ai gruppi consiliari di maggioranza ricordo che non siamo cortigiani di nessuno e che Fioravanti è il Sindaco, non il “Signorotto” della città!  Detto questo, a coloro che si ritengono più “pretoriani”, che consiglieri comunali di maggioranza, peraltro quasi sempre muti in Consiglio comunale, ricordo che dall’inizio di questa  consiliatura, sono più le volte che abbiamo votato favorevolmente alle delibere di Giunta, che contro”.

Ascoli Piceno: i fallimenti dell’Amministrazione comunale

“Pertanto – prosegue Nardini – li invito a concentrarsi sui fallimenti di questa amministrazione (città capitale della cultura, sicurezza sismica degli edifici scolastici, flop delle presenze turistiche rispetto agli altri capoluoghi
marchigiani, sanità prima tutto male, ora tutto bene), piuttosto che censurare il voto dei consiglieri di minoranza. Non siamo ancora tornati al periodo del podestà!

Volta le spalle ad Ascoli chi la relega ai margini dello sviluppo del territorio, chi amministra cercando il  consenso delle confraternite. Chi guarda fuggire i giovani senza muovere un dito, chi pensa che la pubblicità è l’anima del commercio, ma vende solo fumo!

Ma in realtà, di cosa stiamo realmente parlando? Della reprimenda che tutte le sigle politiche si sono sentite in obbligo di fare perché una sparuta minoranza si è astenuta al “progetto” di acquisto del palazzo Saladini Pilastri. Argomento che il sindaco ha promesso di riportare in un Consiglio aperto.

In sintesi, in Consiglio comunale chi vota contro o solo si astiene è contro Ascoli Piceno e gli ascolani.

E appunto è difficile replicare, non si capisce o si fa finta di non capire? Eppure nel breve intervento avevo pur detto che non era più accettabile l’atteggiamento del sindaco che ogni volta ad ogni Consiglio in apertura nell’ambito delle comunicazioni non perde occasione per dire (spesso urlare) che chi dissente è contro Ascoli. Puntualmente si riafferma ancora l’assunto. Cioè non si capisce o si fa finta di non capire che ci possano essere pareri opinioni conoscenze, si anche conoscenze diverse. Insomma: che ci possa essere la democrazia.

La colpevole astensione alla proposta di acquisto e ‘progetto’ del palazzo Saladini che prevede al primo punto l’istituzione di un ‘polo sanitario solidale’ è maturata dopo che ad alcune osservazioni fatte dal collega Frenquellucci non è stata data risposta. Ma soprattutto dopo che a una mia domanda precisa, e cioè: polo sanitario pubblico o privato? (in parole povere, i pazienti che ci accederanno dovranno pagare o andranno con l’impegnativa del medico curante? Visto che è così difficile intendersi va ribadito.) la risposta dell’architetto Galanti (non del sindaco) è stata: società privata, con ampie garanzie ecc… (rivedere lo streaming). Difetto di comprensione o malafede?

Dopo lo sproloquio iniziale del sindaco in risposta alle interrogazioni sulla sanità lui, unico difensore della sanità pubblica (rivedere lo streaming), il Comune di Ascoli (cioè gli ascolani) compra con il PNRR una  magnifica villa, siamo d’accordo. La ristrutturiamo e siamo d’accordo, ci mettiamo dentro vari progetti, siamo d’accordo.

Ma: ci mettiamo dentro una struttura sanitaria gestita da privati? Non siamo d’accordo!

E’ la solita storia: il pubblico investe, come in questo caso, con soldi anche a debito, gli Uffici Tecnici Comunali progettano poi un privato gestisce e fa i propri interessi!?

Allora, chi “volta le spalle agli ascolani, chi ha un atteggiamento inqualificabile che dimostra mancanza di maturità serietà politica e visione futura?” È un’esigua minoranza che fa domande e non ha risposte o è la maggioranza che non si pone questi quesiti e che se formulati da altri non risponde? È la maggioranza che ha governato da venticinque anni questa città, che è responsabile del degrado totale in cui versa Ascoli o la minoranza che pone domande?

Credo che sia la Giunta sorda alle richieste dei cittadini sui problemi del traffico, sicurezza, abitabilità. Credo che sia l’Amministrazione che partecipa al progetto di città capitale italiana della cultura sbagliando completamente tema, viene bocciata e dà la colpa agli altri.

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IL team di progettazione di Ascoli Piceno Capitale Italiana della Cultura 2024

Credo che sia l’Amministrazione che avendo iniziato la campagna elettorale il giorno dopo le elezioni ha fatto solo propaganda. Una Amministrazione che non ha mai risolto il problema delle scuole, che si astiene ora sui problemi della sanità. Una amministrazione che continua a proporci supermercati e appartamenti come soluzione dello spopolamento della città. Vedete voi chi ha un atteggiamento inqualificabile”.

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