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Il Teatro Gentile di Fabriano riapre le sue porte per la stagione 2022-2023 nata dalla collaborazione tra il Comune e l’AMAT. Stagione realizzata con il contributo della Regione Marche e del MiC. Sette spettacoli e ben tre residenze di riallestimento, preziose occasioni per la città che ospita le compagnie per periodi più lunghi. Favorendo, in tal modo, un maggiore indotto economico e culturale.

La stagione 2022-2023 del Teatro Gentile di Fabriano

1 novembre

L’apertura di stagione è affidata a Mine Vaganti, prima regia teatrale di Ferzan Ozpetek che mette in scena l’adattamento di uno dei suoi capolavori cinematografici. Film pluripremiato con 2 David di Donatello, 5 Nastri D’Argento, 4 Globi D’Oro, Premio Speciale della Giuria al Tribeca Film Festival di New York e Ciak D’Oro come Miglior Film. Sul palco Francesco Pannofino, Iaia Forte, Edoardo Purgatori, Carmine Recano e Simona Marchini.

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Lorella Cuccarini-Gothel in Rapunzel

27 novembre

Al termine di una residenza di riallestimento, il 27 novembre appuntamento con Rapunzel. Il musical, liberamente tratto dalla fiaba scritta dai fratelli Grimm, con Lorella Cuccarini nel ruolo di Gothel, Silvia Scartozzoni in Rapunzel e Renato Crudo inPhil. Dopo otto anni del debutto del musical, Alessandro Longobardi, insieme al suo staff creativo, riporta in scena questo magnifico spettacolo con la regia di Maurizio Colombi.

16 dicembre

Un classico di Tennessee Williams, La dolce ala della giovinezza interpretato da Elena Sofia Ricci e Gabriele Anagni con la regia di Pier Luigi Pizzi arriva a Fabriano il 16 dicembre. Scritto nel 1952 con debutto a Broadway nel 1959, lo spettacolo raccolta di Alexandra del Lago, star del cinema in declino, non più giovanissima, alcolizzata e depressa, in fuga da quello che crede un insuccesso del suo ultimo film. La donna cerca un rimedio alla solitudine nelle braccia di un gigolò, giovane e bello, un attore fallito in cerca di rilancio. Ma Williams, da grande drammaturgo, è capace sempre di stupire, sovvertendo genialmente il destino della sua eroina.

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Elena Sofia Ricci e Gabriele Anagni – ph. Pino Lepera

15 gennaio

Ancora una residenza di riallestimento a Fabriano per Testimone d’accusa, prima del debutto previsto il 15 gennaio. Nato come racconto nel 1925 e in seguito trasformato in commedia teatrale a tutti gli effetti, Testimone d’accusa è fra i capolavori di Agatha Christie. La pièce, costellata di suspense, intrighi, misteri e adattata per il cinema dal grande Billy Wilder, al Gentile va in scena con l’interpretazione di Vanessa Gravina e Giulio Corso. La regia è di Geppy Gleijeses.

26 febbraio

Il 26 febbraio arriva in scena uno dei cantautori più eccentrici della storia della canzone italiana: Elio. Canta e recita Enzo Jannacci in Ci vuole orecchio, uno spettacolo in grado di intrecciare temi e stili apparentemente inconciliabili: allegria e tristezza, tragedia e farsa, gioia e malinconia. Sul palco, nella coloratissima scenografia disegnata da Giorgio Gallione, assieme a Elio ci sono cinque musicisti, suoi stravaganti compagni di viaggio.

11 marzo

Non è vero ma ci credo, una delle commedie più divertenti di Peppino De Filippo, interpretata da Enzo Decaro con la regia di Leo Muscato attende il pubblico l’11 marzo. Muscato, regista di solida formazione che ha mosso i primi passi nel teatro proprio nella compagnia di Luigi De Filippo, porta in scena questa pièce tutta da ridere. Un lavoro popolato da caratteri che sono versioni moderne dei personaggi di Molière che De Filippo amava. Con Decaro saranno sul palco gli attori Francesca Ciardiello, Carlo Di Maio, Roberto Fiorentino, Massimo Pagano, Gina Perna, Giorgio Pinto, Ciro Ruoppo, Fabiana Russo, Ingrid Sansone.

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Enzo Decaro – ph. Samantha Sollima

19 aprile

La stagione del Teatro Gentile si conclude il 19 aprile con un cast al femminile per la commedia Fiori d’acciaio di Robert Harling. La piece è affidata all’interpretazione di Tosca D’Aquino, Rocío Muñoz Morales e Martina Difonte. “Fiori d’acciaio – spiega Michela Andreozzi che condivide la regia con Massimiliano Vado – nella sua versione cinematografica, è uno dei romanzi di formazione della mia prima giovinezza. Storie di donne, grandi figure femminili che crescono, sbagliano, si confrontano, amano, odiano, combattono e qualche volta muoiono. Fiori d’acciaio, che vidi in sala poco più che adolescente, è stato il film che più di ogni altro mi ha spiegato cosa significhi essere donne. E, nonostante ciò, fare fronte comune, ovvero la famosa, leggendaria, solidarietà femminile”.

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