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Legambiente propone una serie di interventi “a misura di città“. A margine della pubblicazione del rapporto Mal’aria di città 2023 , prospettive e soluzioni per uscire finalmente dalla cronica emergenza smog che affligge le città italiane e marchigiane.

Legambiente, gli ingredienti per combattere l’inquinamento

Secondo Legambiente, la tendenza di decrescita dell’inquinamento è troppo lenta, esponendo le città a nuovi rischi sanitari e sanzioni. Il tasso medio annuale di riduzione delle concentrazioni a livello nazionale è del solo 2% per il PM10 e del 3% per l’NO2. La sintesi del rapporto Mal’aria di città 2023, l’annuale analisi sullo stato dell’inquinamento atmosferico delle città italiane capoluogo di provincia. Per combattere l’inquinamento in ambito urbano, l’Associazione propone una serie di interventi “a misura di città”.

Anche per Legambiente, le città possono essere il motore del cambiamento. Sono loro che si devono confrontare quotidianamente con il problema dell’inquinamento urbano. Tra le proposte diverse sono inerenti il tema della mobilità, uno degli elementi fondamentali per la qualità della vita delle persone

La ricetta giusta per le città italiane

Tra le proposte di Legambiente verso le città c’è quello di trasformare le ZTL in ZEZ (Zero Emissioni Zone). Le limitazioni attuali sia a Londra che a Milano, si stima riducano le emissioni da traffico del 30 o 40%. C’è bisogno di un grande piano di qualificazione energetica dell’edilizia pubblica e privata. Una drastica riconversione con misure strutturali, dalle pompe di calore condominiali, alle reti di teleriscaldamento con acqua fredda a Comunità Energetiche Rinnovabili. La crisi ha inoltre diminuito i viaggi degli italiani, aumentato la percentuale di popolazione immobile. Il trasporto pubblico è la risposta universale, l’incentivo all’auto privata è più costoso e divisivo. 

Tra gli ingredienti della ricetta anti inquinamento di Legambiente, c’è quello di incentivare la mobilità elettrica condivisa anche nelle periferie e nei centri minori. Allo stesso tempo è necessario ridisegnare lo spazio pubblico urbano a misura d’uomo. Una “città dei 15 minuti”, in cui tutto ciò che serve sta a pochi minuti a piedi da dove si abita e una città con quartieri car free e slow streets.

 

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