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Il cibo sintetico è “un rischio per la salute”. Il nutriscore o l’etichetta a semaforo sono “uno strumento fuorviante. Strumento che va a sanzionare immeritatamente prodotti ad alto livello qualitativo e di genuinità quali quelli tipici della dieta mediterranea e della tradizione agroalimentare italiana”. Così si legge in una risoluzione approvata dall’Assemblea legislativa della Regione Marche dopo che anche la giunta regionale aveva varato un documento analogo.

Nutriscore e cibo sintetico

L’atto di indirizzo dell’Assemblea legislativa ha recepito due distinte mozioni, una con primo firmatario Mirko Bilò (Lega), l’altra con primo firmatario Carlo Ciccioli (FdI).  Il provvedimento impegna la Regione nella difesa del cibo tradizionale e della biodiversità in linea con quanto chiesto da circa 10mila cittadini marchigiani che hanno sottoscritto la petizione di Coldiretti. Petizione alla quale hanno aderito anche Campagna Amica, World Farmers Markets Coalition, World Farmers Organization, Farm Europe e Filiera Italia.

nutriscore

Etichettatura a semaforo

La petizione di Coldiretti

La petizione lanciata da Coldiretti è finalizzata a promuovere una legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione in Italia del cibo sintetico. Il timore dell’associazione è che già quest’anno potrebbero essere presentate le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio in Europa dopo il via libera della Fda negli Stati Uniti.

In Italia è stato raccolto quasi mezzo milione di firme, mentre nelle sole Marche si contano già un’ottantina di Comuni che hanno deliberato in materia. “Dietro questo tipi di prodotti ingegnerizzati in laboratorio – spiega Coldiretti Marcheci sono gli interessi di multinazionali, grande finanza e lobbies. Una vera e propria minaccia per l’agricoltura italiana, la salute dei consumatori e la biodiversità del pianeta contro la quale sono state già raccolte, in tutta Italia, quasi 400mila firme. Un plauso, dunque, al Consiglio regionale che ha promosso questa iniziativa condividendo così una strategia di crescita economica, di sostenibilità ambientale e di tutela della salute dei cittadini. Alla base, fondamentale, c’è una produzione di cibo fatta di suolo, natura e lavoro agricolo”.

Intanto la raccolta firme prosegue nei mercati e nelle iniziative di Campagna Amica oltre che nelle sedi e negli uffici di zona di Coldiretti.

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