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Il 2 giugno scorso, in occasione della Festa della Repubblica, ad Ascoli Piceno sono state consegnate le onorificenze di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Dei 27 nuovi insigniti, 25 sono dipendenti dell’Azienda sanitaria territoriale di Ascoli Piceno. Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials e Ugl Salute con un comunicato diffuso alla stampa, che riportiamo integralmente, hanno inteso rappresentare il “forte sdegno” della quasi totalità dei dipendenti dell’Ast.

Ast Ascoli Piceno: il comunicato di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials e Ugl Salute

“Intendiamo rappresentare il forte sdegno espresso dalla quasi totalità del personale dipendente dell’Azienda Sanitaria Territoriale di Ascoli Piceno nel momento in cui, in data 3 giugno u.s., dalla stampa locale, hanno appreso che 27 loro colleghi sono stati nominati “Cavalieri della Repubblica” in quanto “in prima linea contro il Covid”.

I veri “eroi”, infatti, sono stati i tantissimi operatori sanitari i quali, senza che si conoscessero fino in fondo i devastanti effetti del Covid, sono stati costretti a recarsi nelle abitazioni private per effettuare i tamponi; gli infermieri e gli OSS che hanno dovuto indossare veri e propri scafandri per prestare l’assistenza diretta ai pazienti nei reparti Covid, sostenendo turni massacranti, mettendo a rischio la propria incolumità e quella dei loro cari.

I “Cavalieri della Repubblica” sono stati loro, quelli che i Rappresentanti delle Istituzioni e i mass media hanno definiti “eroi” ma ai quali, almeno nell’Azienda Sanitaria Territoriale di Ascoli Piceno, non è stato erogato neanche un centesimo di premialità; non solo, non stati pagati i tempi di vestizione e di consegna da ben oltre cinque anni, non vengono concesse le ferie tanto da cumulare fino a cento giorni di congedo ordinario da fruire, non vengono riconosciuti i fondamentali diritti sanciti dal Contratto Nazionale di Lavoro e dalle sentenze della Suprema Corte di Cassazione.

Chi ha avuto la brillante idea di segnalare all’ignaro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella i nominativi degli “eroi” della sanità Ascolana e Sambenedettese avrebbe potuto, anzi dovuto, effettuare una più approfondita analisi evitando di offendere la pluralità di dipendenti che con la loro abnegazione hanno contribuito in maniera determinante a contenere i tragici effetti della passata pandemia.

Sicuramente sarebbe stato più semplice e senz’altro più equa l’iniziativa di attribuire il riconoscimento non ad alcuni fortunati prescelti bensì ai Servizi coinvolti o ancor meglio agli “Operatori” della sanità del territorio Piceno.
Tanto era dovuto”.

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