Articolo
Testo articolo principale

Chiamati dagli avventori di un bar di San Benedetto del Tronto che erano stati minacciati da un marocchino armato di coltello, gli agenti della Volante si sono trovati di fronte un giovane a torso nudo nascosto fra le auto in sosta. Un giovane che, alla loro vista, si era liberato di “un oggetto di medie dimensioni in metallo, lanciandolo tra le autovetture”. Oggetto in metallo che poi è risultato essere “una mannaia con lama in acciaio”.

L’arresto del giovane marocchino

Oltre a quanto riferito sopra, il ragazzo, cercando di evitare la procedura di controllo di polizia, aveva anche cominciato a tirare calci e pugni minacciando di morte gli agenti. “E colpiva – si legge nella nota diffusa dalla Questura di Ascoli Piceno – più volte con calci di inaudita violenza uno degli operatori di Polizia che poi ha ricevuto una prognosi di 5 giorni. Fino a quando si riusciva a porlo all’interno dell’autovettura di servizio ove, durante il tragitto, colpiva ripetutamente le parti interne dell’abitacolo con calci e testate”.

Condotto in Commissariato, il marocchino è risultato essere un noto pregiudicato gravato da numerosi precedenti penali e di polizia per reati contro il patrimonio e contro la persona. In particolare era emersa una recente condanna alla pena di 10 mesi di reclusione per lesioni personali gravi.

Le sue intemperanze erano proseguite persino negli uffici di Polizia. Dove “in evidente stato di alterazione – prosegue la nota della Questura – ed in balia di pulsioni colleriche, tentava di darsi a precipitosa fuga, colpendo all’uopo con violenti calci anche l’equipaggio della Volante montante in procinto di iniziare il turno di notte. Lo straniero, nella sua furia, in un crescendo di violenza, danneggiava una delle porte in alluminio poste al pian terreno del Commissariato. Proseguendo nel contempo a minacciare di morte tutti gli operatori presenti e le loro famiglie”.

La ricostruzione dei fatti

Dalle testimonianze raccolte dagli agenti è venuto fuori che il ragazzo aveva prima bevuto poi discusso con una ragazza italiana proprio fuori dal bar. Quando la discussione saveva iniziato a degenerare, era arrivato il fratello della donna che, in difesa della sorella, aveva iniziato a litigare con l’extracomunitario. Per evitare il peggio, era intervenuto per ben due volte il proprietario del bar.

A quel punto “il marocchino – prosegue la nota della Questura – si allontanava in direzione della propria abitazione. Pertanto lo stesso esercente, memore dell’azione delittuosa avvenuta il 27 febbraio 2021, conoscendo lo straniero e quindi temendo che fosse tornato in casa per armarsi di strumenti atti ad offendere, chiamava immediatamente la Polizia chiudendo preventivamente la serranda del bar e la porta principale al fine di tenere separati le parti. Il tempestivo intervento della Polizia, come già accennato evitava il peggio proprio perché lo straniero si era armato di una mannaia poi sequestrata dagli Agenti”.

Alla fine il ragazzo è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate. E’ anche indagato in stato di libertà per porto di strumenti atti ad offendere. L’arresto è stato convalidato dal Gip che ha disposto l’obbligo di dimora nel comune di S. Benedetto del Tronto con obbligo di permanenza notturna nella propria abitazione. Il marocchino è ora in attesa del giudizio direttissimo.

Leggi anche Grottammare, l’intervento di “Comunità in movimento”

TAG: , ,