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Secondo Coldiretti Marche l’inflazione corre meno, ma la crescita dei prezzi porta comunque un carrello più pesante per i consumatori marchigiani. E l’intera filiera agroalimentare è alle prese con l’aumento delle materie prime e i cali di produzione.

Le riflessioni di Coldiretti Marche

La lettura dei dati Istat relativi all’inflazione 2023 sui prezzi di beni alimentari e bevande segnano per le Marche un aumento più che dimezzato a dicembre (+6,5%) rispetto all’inizio del 2023 (+13,3%). Rincari che derivano dalle tensioni internazionali ma anche da un meteo che ha colpito diverse produzioni agricole: dai cereali al vino, dall’ortofrutta all’olio.

Verdicchio e Rosso Piceno, ad esempio, hanno subito, secondo Ismea, rincari rispettivamente del 4% e dell’1,5% tra 2022 e 2023. Secondo l’analisi Coldiretti/Censis per difendersi dagli aumenti dei prezzi quasi 8 italiani su 10 (77%) hanno preso l’abitudine di fare una lista ponderata degli acquisti da effettuare. Questo per mettere sotto controllo le spese d’impulso. Il che evidenzia come siano cambiati anche i luoghi della spesa con il 72% degli italiani che si reca e fa acquisti nei discount, mentre l’83% punta su prodotti in offerta, in promozione.

Coldiretti Marche: la vendita diretta di Campagna Amica

Ma i costi sono contenuti anche nei mercati agricoli con la vendita diretta dei prodotti come, ad esempio, nelle iniziative di Campagna Amica. O nei punti vendita aziendali, con i costi che restano in gran parte inalterati grazie alla filiera corta. 

“La rete di Campagna Amica – spiega Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche diventa in questo frangente un punto di riferimento per la popolazione, con iniziative che aumentano moltiplicando così gli incontri tra la campagna e la città. Ad esempio Pesaro, di recente, ha aumentato un giorno di apertura del suo Mercato Coperto aggiungendo il martedì ai già attivi giovedì e sabato. Mentre Falconara inaugurerà la giornata di martedì nel borgo di Castelferretti a raddoppiare il giovedì del centro cittadino. Una garanzia per i cittadini. E un’ulteriore possibilità di reddito per le aziende all’insegna di una filiera più diretta, equa ed etica”.

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