Giovedì 1 dicembre 2025 molti utenti in tutta Italia si sono svegliati con un problema: l’app di Poste Italiane — che in un recente aggiornamento ha unificato servizi come BancoPosta, PostePay e Postel — era totalmente inaccessibile. Login impossibile, pagamenti sospesi, smart-working di fatto bloccato per migliaia di persone. Il guasto è stato segnalato tramite piattaforme di monitoraggio come Downdetector e amplificato da un’ondata di lamentele su social e forum.
Poste Italiane: una super-app che non convince
Da inizio 2025 Poste Italiane ha deciso di unificare le sue applicazioni bancarie — BancoPosta, PostePay, servizi postali — in un’unica “super-app”. L’obiettivo era semplificare l’esperienza utente, ma per molti l’esperimento si è trasformato in un salto nel buio: interfaccia criticata, bug frequenti, login instabile e lentezza nei pagamenti.
Del resto le recensioni sull’app sono impietose: «app pessima, piena di bug», «interfaccia confusa», «non riconosce password corrette», «schermo nero», e «ritardi nei movimenti e notifiche» sono solo alcuni dei commenti riportati da utenti esasperati.
Questa volta però il problema ha superato ogni record: nella mattina del 1 dicembre le segnalazioni su Downdetector hanno superato quota 900, coinvolgendo città da Nord a Sud e paralizzando gran parte dei servizi digitali associati all’istituto.
Leggi anche Poste Italiane: al via l’appuntamento telefonico anche negli uffici postali della provincia di Ascoli Piceno
Cosa dicono gli utenti, e cosa rischia chi dipende dai servizi digitali
Per molti utenti — soprattutto chi utilizza Poste come banca principale, per pagamenti, pensioni, poste-pay o ricevere bonifici — il blocco dell’app rappresenta un disagio serio. Alcuni raccontano di essere stati spiazzati: login bloccato, impossibilità di pagare bollettini, gestire carte, fare operazioni semplici. Su forum e reddit spuntano lamentele, delusioni e richieste di riscatto. > «App di Poste Italiane è un completo casino» scrive un utente frustrato.
Il problema non è solo tecnico. Questa fragilità evidenzia una dipendenza crescente dai servizi digitali per molte operazioni quotidiane — e quando questi servizi saltano, se ne percepisce l’effetto in modo immediato. Per chi abita in zone rurali, per gli anziani, o per chi usa Poste come unico punto di riferimento bancario o postale, il rischio è di restare isolati.
Possibili cause e conseguenze: cosa sappiamo
Secondo quanto riportato da fonti giornalistiche, il disservizio non sembra legato solo al sovraccarico temporaneo ma a un problema di infrastruttura più profondo, potenzialmente a livello dei server o del sistema di backend che supporta l’app. Non ci sono al momento comunicazioni ufficiali da parte di Poste Italiane sull’origine del guasto.
Va anche considerato che il passaggio a un’unica app — se da un lato è una semplificazione — ha però aumentato il “rischio sistema”: un’anomalia, un bug o un sovraccarico colpisce ora l’intero ecosistema di servizi, non più singole app modulari.
Le conseguenze? Oltre al disagio immediato per gli utenti, un danno — anche reputazionale — per Poste Italiane, che deve restituire fiducia e stabilità a chi ha scelto di affidarsi alla digitalizzazione.
Cosa fare adesso — e come prepararsi se succede ancora
Finché l’app tornerà funzionante, gli utenti che hanno bisogno di operazioni urgenti (pensioni, pagamenti, bonifici) dovrebbero considerare l’alternativa “fisica”: recarsi in ufficio postale, usare sportelli o affidarsi a servizi bancari alternativi.
A medio termine però serve una riflessione più ampia: ridurre la dipendenza da un singolo sistema digitale, prevedere canali alternativi, conservare metodi tradizionali — per evitare di rimanere in balia di un blackout tecnico.
Per l’azienda, la priorità sarà comunicare con chiarezza: spiegare cause e tempi di ripristino, offrire supporto agli utenti, e forse rivedere l’architettura dei servizi per garantire maggiore resilienza.









