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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – È di qualche giorno fa la segnalazione della Coldiretti Marche e Impresa Pesca sul futuro compromesso delle vongolare in vista dell’istituzione del parco marino lungo la costa marchigiana e abruzzese. Le associazioni di categoria, dopo aver manifestato a Pineto, hanno sottolineato che le classificazioni regionali delle aree di pesca potrebbero generali problemi e impedimenti alla loro attività.

La classificazione come Area B di tutte le acque costiere marchigiane, spiegano, penalizzerebbe le imbarcazioni che non potrebbero conferire direttamente sul mercato il loro prodotto se non prima di averlo sottoposto ad una depurazione per il quale, però, si necessitano di impianti appositi attualmente non disponibili lungo la costa picena. “Si è presa a pretesto tale situazione di difficoltà per ribadire la contrarietà al Parco Marino – aggiunge l’assessore all’Ambiente Paolo Canducci – confondendo talvolta l’Area B di classificazione sanitaria delle acque secondo la normativa di pesca e commercializzazione di prodotti ittici del decreto legge 530/1992, con la Zona B di pianificazione dell’Area Marina Protetta che fa riferimento, invece, ai diversi livelli di tutela interni al Parco marino, – specifica – classificazione quest’ultima che fa riferimento a tutt’altra normativa, ovvero quella sulle aree protette  a riferimento della legge 394/1991″.

L’argomento va necessariamente affrontato per garantire il supporto di un settore importante per la marineria. “È necessario chiarire subito, quindi, che le due identificazioni di luoghi con la lettera B, nonostante abbiano la medesima lettera che le contraddistingue non hanno nulla a che fare l’una con l’altra. – specifica Canducci – Della pianificazione dell’Area Marina Protetta si è discusso per anni, anche con la partecipazione della marineria locale e del CoGePi. È ormai scritto a chiare lettere nel decreto istitutivo, approvato dalla Conferenza Unificata Stato-Enti Locali, che la pesca delle vongole è consentita nella stragrande superficie del parco marino essendo quasi tutto classificato come Zona D, dove la pesca dei molluschi bivalvi con l’utilizzo della draga idraulica è consentita”.