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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il primo cittadino Giovanni Gaspari invia alla stampa una sua personale nota per l’anniversario del 25 aprile per celebrare la liberazione italiana; tale intervento vuole proprio sottolineare il valore delle vicende storiche che portarono alla fine dell’occupazione nazista e dell’oppressione fascista e al riscatto dell’onore dell’Italia e degli italiani. Per il sindaco, infatti, la manifestazione cittadina vuole ricordare le basi di una solida democrazia che portarono all’istituzione della Repubblica, generando una rinascita della Nazione e delle Istituzioni attraverso la lotta del popolo.

LA LOTTA DEL POPOLO – “Essa ha rappresentato infatti una pagina fondamentale della storia italiana, scritta certamente grazie ai valorosi soldati alleati e con il contributo determinante di tanti civili che imbracciarono le armi e, consapevoli del rischio mortale cui andavano incontro, furono protagonisti di questo processo di Risorgimento nazionale.  – spiega il sindaco – Ma se il successo, pur ad un prezzo altissimo, arrise ai partigiani e alle truppe alleate, ciò si deve all’impegno oscuro, silenzioso, ma fondamentale di tanti uomini, donne, giovanissimi e anziani che aiutarono i resistenti a nascondersi, cambiarsi d’abito, rifocillarsi, assicurando i collegamenti tra i diversi gruppi combattenti. In questo senso la Resistenza fu lotta di popolo, per questo gli Italiani devono andare a testa alta perché fu il popolo italiano, con i suoi sacrifici, a permettere all’Italia di affrontare con dignità le nazioni vincitrici e costruire con loro un futuro di pace”.

LA VOCE DEL SINDACO – “È oggi nostro dovere ricordare soprattutto i martiri della Resistenza, i partigiani e i militari caduti, i condannati a morte, i civili trucidati, le città martoriate, le vittime e i perseguitati di quella stagione oscura che fu per l’Europa quella dei fascismi dando valore all’antifascismo: quel sentimento custodito nei cuori dei tanti che ci ha resi “Liberi!” dalla schiavitù dei totalitarismi”. – continua il sindaco – “Celebrare oggi la Resistenza non significa raccontare una favoletta alle giovani generazioni, come hanno voluto dimostrare alcuni studenti di estrema destra mancando di rispetto nei confronti di un combattente della Liberazione in una manifestazione a Roma o rinfocolando antiche tensioni come tentano di fare, ad esempio, alcuni sprovveduti che si sono divertiti a imbrattare manifesti celebrativi del 25 aprile qui nel Piceno, né tantomeno svolgendo una cerimonia per pochi eletti”.

NEL CUORE DELLA CITTA – È proprio per queste ragioni che il 25 aprile viene celebrato nel centro cittadino; risulta infatti essere il primo anno in cui  l’Amministrazione comunale ha deciso di celebrare la cerimonia commemorativa del 25 aprile 2012 nel cuore del centro cittadino, “tra le persone, in mezzo al “popolo”, a pochi passi dai monumenti che testimoniano il sacrifici sostenuti da tanti italiani, seppur in epoche diverse, per l’indipendenza del nostro Paese”.

IL GEMELLAGGIO – Inoltre, in occasione del 25 aprile è stato organizzato il gemellaggio con la città di Steyr e al campo di concentramento di Auschwitz “grazie alla quale i nostri studenti possono avere memoria di quanta atrocità possa essere capace l’uomo quando decide di calpestare dignità e vite altrui”.