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Mi hanno chiesto d’intervenire sul tema Donne e Potere nell’ambito di un più ampio discorso sulle Donne e la Finanza e, devo ammetterlo, ho dovuto riflettere su come affrontarlo. Avrei potuto snocciolare dati che testimoniano la scarsa presenza delle donne nei luoghi in cui si decide (il 10% di Sindache, il 18% di Consigliere Comunali, il 27% di Dirigenti e nessuna donna hai vertici della Magistratura). Sono stanca di ragionare sui numeri e soprattutto di dover ragionare di genere la dove il genere non dovrebbe entrare affatto.

LA RIFLESSIONE – Ho riflettuto sulle letture fatte da ragazza e sulle pillole di saggezza che dispensa il Piccolo Principe che, nel suo viaggio, incontra stereotipi umani che spiegano, tra l’altro, il perverso approccio con il mondo del potere. Ci sono differenze su come esercita il potere una donna rispetto ad un uomo? È possibile generalizzare e definire, ancora una volta, degli stereotipi? Dalla mia esperienza, dal mondo della scuola a quello del volontariato, dal lavoro all’associazionismo, ai luoghi di potere con cui sono costretta a relazionarmi ho tratto, come sempre, un grande insegnamento. Il potere non è maschio e non è femmina, non ci sono uno stile maschile o uno femminile ben contrapposti tra di loro. Soprattutto, piuttosto che di potere mi piace parlare di leadership ossia della capacità che abbiamo di gestire con successo situazioni complesse.

LA LEADERSHIP – Per esercitarla possiamo utilizzare sia l’emisfero destro che l’emisfero sinistro del nostro cervello, dipende solo da come lo facciamo. Un emisfero cerebrale attiene al pensiero logico, razionale, organizzato, direi meditato che indubbiamente è indispensabile per una corretta ed efficace gestione, per il raggiungimento di risultati e per il coinvolgimento di quanti hai intorno. Ma l’altro emisfero è quello creativo, innovativo, empatico che ci aiuta non solo a trovare soluzioni alternative (a usare altre dimensioni) ma anche a metterci in relazione positiva con le altre persone ed entrare in sintonia con loro. Se riusciamo a dosare sapientemente le potenzialità del nostro cervello e mettiamo in relazione tra loro i due emisferi riusciamo ad acquisire una corretta e assolutamente personale capacità di gestire la leadership e, quindi, il potere. Mi direte che gli studi hanno dimostrato che le donne utilizzano maggiormente un emisfero e gli uomini utilizzano l’altro…..e allora i mancini, tanto per citare il primo esempio che mi viene in mente, non usano il loro corpo al contrario rispetto a questi standard? Nel mio caso, che non sono mancina ma che dopo aver rischiato di perdere l’uso del braccio sinistro mi ritrovo a fare tantissime cose con la mano sinistra, entrambi gli emisferi del cervello lavorano alacremente…. Basta a cadere negli stereotipi, basta a voler dare a tutti i costi delle etichette! Potremmo, invece, imparare a non essere succubi degli stereotipi, in particolare di quelli di genere, e a voler classificare tutto come femminile o maschile ma ricondurre ogni evento ed ogni capacità all’unicità di colei o colui che l’ha prodotto.

Paola Petrucci, consigliera di parità per la Regione Marche