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ASCOLI PICENO – “Sono serena e sicura che avrò modo di chiarire ogni aspetto di questa vicenda, avendo fiducia nella magistratura, come può averla solo una persona che, come me, opera nel campo giuridico-amministrativo da anni con specchiata onorabilità”. Sono le parole di Maria Angela Falciani, vice segretario del Comune di Ascoli Piceno e dirigente del settore Servizi al cittadino, Segreteria generale, gare e contratti dopo la condanna a sei mesa – pena sospesa – per abuso d’ufficio.

LA VICENDA – Sentenza contro la quale il difensore, l’avv. Nazario Agostini, ha già annunciato appello. Il dirigente comunale è finita sotto processo per una vicenda del 2007, quando era a capo del settore Servizi sociali e Politiche giovanili. Per il pm Ettore Picardi, la Falciani avrebbe favorito la figlia nella costituzione di un elenco di esperti e operatori (area informazione e comunicazione), da impiegare come comunicatore per la terza età. Il bando era stato indetto dall’Ambito sociale territoriale XXII. La dirigente si era astenuta per «incompatibilità» dopo che era stato reso noto l’avviso pubblico. Per l’accusa tuttavia avrebbe dovuto astenersi anche dalla successiva approvazione (con determina a sua firma) di un atto di fabbisogno predisposto (a bando scaduto) dal coordinatore d’Ambito con il quale venivano modificati in senso restrittivo i requisiti dell’avviso pubblico. Una modifica che, ad avviso del Tribunale, avrebbe favorito la figlia, alla quale l’incarico venne poi effettivamente assegnato.