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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si è tenuta oggi, la cerimonia in occasione del “Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice”; il comune sambenedettese ha perciò deciso di intitolare il largo situato tra le vie Fratelli Cervi e San Giacomo a tutti quei servitori dello Stato in divisa, studiosi, giornalisti, magistrati, sindacalisti e semplici cittadini che hanno pagato con la loro vita la scelta di combattere il terrorismo o di non condividerne la logica eversiva in quella stagione terribile vissuta dal nostro Paese negli anni ’70 e conosciuta come “gli anni di piombo”.

LA CERIMONIA – Presenti alla cerimonia il sindaco Giovanni Gaspari, l’assessore Marco Curzi, il presidente del consiglio comunale Marco Calvaresi, il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ascoli Piceno Michele Renzo, il dr. Marco Tomassini per la Prefettura, le massime autorità militari del territorio, una rappresentanza degli studenti della scuola “Cappella – Curzi” di Porto D’Ascoli e Don Pio Costanzo prima della benedizione della targa, ha sensibilizzato i presenti alla non violenza. Il primo cittadino ha aperto la cerimonia ricordando che “momenti come questo servono per riflettere sul fatto che la democrazia è un valore che molti hanno pagato con il sacrificio e con la loro vita” e che sono necessari affinché la violenza non prevalga. Un pensiero è andato anche alla commemorazione della ricorrenza dell’uccisione di Peppino Impastato, il politico siciliano trucidato nel 1978 noto soprattutto per la sua attività contro la mafia, a cui la città di San Benedetto ha intitolato la via che porta alla scuola del Paese alto “Marchegiani”, e alla Festa dell’Europa, un’occasione per sentirci tutti parte di un progetto di respiro sovranazionale che ha proprio tra i suoi cardini il rifiuto della violenza.

IL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA – Il Procuratore della Repubblica Michele Renzo ha spiegato come questa giornata sia stata approvata da unalarghissima maggioranza dal Parlamento su proposta della deputata Sabrina Rossa, figlia di Guido, il sindacalista genovese e operaio della “Italsider” barbaramente ucciso dalle Brigate Rosse nel 1979. “Questa giornata – ha sottolineato il Procuratore – è un giorno in cui vogliamo fermamente ricordare che non debbono più esserci ragazzi senza padre, madre, affetti a causa della violenza terroristica. Ma anche, ripercorrendo gli episodi vissuti dall’Italia negli anni compresi tra il 1969 e il 1988, un’occasione per ricordare ai nostri ragazzi che si deve evitare ora e sempre che nuove forme di violenza limitino la libertà e impegnarci tutti, ciascuno nel proprio ruolo, per garantire a tutti la possibilità di dichiarare le proprie idee”.