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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ferritto e Gaspari propongono in coda di seduta del Consiglio due ordini del giorno su questioni riguardanti la Riserva Regionale Sentina; il primo viene respinto dall’assise, l’altro approvato. Nel documento presentato dal sindaco si ribadiscono gli impegni già assunti dalla maggioranza in merito alla Sentina, che consistono nell’approvazione definitiva del piano di gestione, nella prosecuzione delle attività di promozione e delle iniziative di valorizzazione dell’area protetta, nell’impegno alla prosecuzione della lotta contro l’erosione. Ribadendo che il Comitato di indirizzo, che ha ben operato in sinergia con l’amministrazione, deve continuare a svolgere un ruolo importante e decisivo sul futuro della Sentina.

LA QUESTIONE DI FERRITTO – Ferritto chiedeva al sindaco e alla Giunta di produrre un atto valido ad annullare il contenuto dell’emendamento presentato dal consigliere regionale del Pd Paolo Perazzoli, presentato e approvato in Consiglio, che ha modificato la legge regionale 15 del 1994 riguardante l’istituzione e la gestione delle aree protette naturali; sottolineando le difficoltà della maggioranza a concordare su questa scelta, ha chiesto le dimissioni dell’assessore all’ambiente Canducci.

GLI INTERVENTI DEI CONSIGLIERI – Sulla questione sono intervenuti molti consiglieri. Del Zompo si è detta d’accordo con entrambi gli ordini del giorno e ha convenuto sulla necessità di fare pressione alla Regione affinché si torni ad una formulazione della legge che consenta al comitato di continuare ad essere un organo deliberativo. Vignoli ha criticato l’ordine del giorno del Sindaco che “sembra più una mozione di fiducia chiesta ad una maggioranza spaccata e allo sbando fondata su rassicurazioni generiche” e ha accusato l’assessore Canducci di essere un “verde a corrente alternata” che “mantiene atteggiamenti equivoci su tematiche ambientali che – rivolgendosi all’assessore – se da un lato le consentono di mantenere la poltrona di assessore, dall’altro le fanno perdere la faccia”. A questo proposito Marinucci ha ricordato le differenti competenze del Consiglio comunale e di quello regionale: “il primo si impegni nell’approvazione del Piano di gestione, il secondo lavori affinché al comitato di indirizzo non venga riservato un ruolo marginale sulla Sentina”. Emili è intervenuta spiegando che: “la scelta di Perazzoli, condivisa con il Partito Democratico, è dettata dal risolvere un’anomalia nella conduzione della Riserva. Il comitato di indirizzo per la sua natura era un ibrido e non un vero e proprio ente. Se proprio vogliamo fare una battaglia, lottiamo affinché il comitato diventi ente e non perché torni ad avere una natura poco chiara. Nessuno vuole snaturare la Sentina e intendiamo approvare il piano di gestione”.

LA ROTTA DEL SINDACO – Anche il Sindaco ha ribadito la linearità dell’azione politica che da sempre viene portata avanti sulla Sentina. “Mentre nel 2001 con l’Amministrazione Martinelli si è votato a favore di una mozione che chiedeva di trasformare la Riserva in zona di ripopolamento per fauna selvatica e ripopolamento dei cani da caccia, quest’Amministrazione nel 2011 ha adottato il piano di gestione e promosso iniziative di valorizzazione dell’area protetta. Non intendiamo cambiare rotta”.