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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si è celebrato ieri alla Palazzina Azzurra l’anniversario della liberazione della città rivierasca dal nazifascismo, simbolicamente identificato nell’entrate delle truppe polacche nella notte tra il 18 e 19 giugno 1944, quando la fine dell’occupazione segnò l’inizia di una nuova era democratica. Nell’ambito della cerimonia è stato dato il benvenuto nella comunità a coloro che, provenienti da altri Paesi, hanno scelto di diventare cittadini italiani a tutti gli effetti e conferita la cittadinanza onoraria ad Harry Shindler, veterano inglese che prima ha combattuto per liberare il nostro Paese e poi dedicato tanti anni della sua vita, vissuta proprio a San Benedetto, mettendo in contatto persone o parenti di protagonisti di vicende di guerra o a fare luce su episodi misconosciuti della lotta di liberazione condotta dagli Alleati e dalle forze della resistenza.

LA CERIMONIA – Dopo il saluto del sindaco Giovanni Gaspari, l’assessore regionale all’immigrazione Luca Marconi ha elogiato l’iniziativa sottolineando come anche la Giunta Regionale si sia mossa con una proposta di legge, basata sul principio dello ius soli, che intende facilitare l’accesso alla cittadinanza per i figli di immigrati nati in Italia se anche solo uno dei genitori abbia risieduto legalmente nel territorio nel territorio della Repubblica per almeno 5 anni. Marconi ha anche annunciato l’apertura di una scuola di cittadinanza e diritto regionale per gli immigrati. Preceduta da un sentito intervento del consigliere comunale rappresentante degli immigrati Sahab Uddin, si è poi svolta la cerimonia, con foto di gruppo, di consegna della Costituzione Italiana a coloro che hanno preso la cittadinanza italiana. La seconda parte della cerimonia è stata dedicata al ricordo degli anni della Seconda Guerra Mondiale che precedettero la liberazione di San Benedetto è stato affidato allo storico locale Gabriele Cavezzi che, insieme all’onorevole Pietro Paolo Menzietti, anch’egli giovanissimo testimone di quel periodo, ha raccontato episodi relativi ai bombardamenti del Paese Alto, dei ponti e del porto e gli attimi della liberazione della città mostrando fotografie d’epoca inedite dei soldati polacchi mentre, tra ali di folla festanti, marciano sulla spiaggia spostandosi sul lungomare. 

LA CITTADINANZA ONORARIA A SHINDLER – La cittadinanza onoraria è stata conferita a Shindler, si legge nella motivazione, “per aver dedicato la vita prima alla liberazione del nostro Paese dal giogo nazifascista, poi alla preziosa e instancabile opera di salvaguardia del ricordo di ciò che è accaduto e che non dovrà più accadere”. “E’ un grande onore per me ricevere questo riconoscimento – ha sottolineato Shindler – proprio oggi, nel giorno dedicato alla memoria e al ricordo di uomini e donne sambenedettesi che hanno pagato caro il prezzo, a volte anche dando la loro vita, per la libertà della loro città e dei loro concittadini”. Dal “nuovo” cittadino Shindler che ha esclamato “I’m really Sambenedettese!”, anche un ammonimento: “Non crediamo che sia impossibile che si ripeta quanto accadde allora. Dobbiamo tenere alta la guardia e continuare senza stancarci a ricordare, far conoscere, far capire l’enormità di quegli avvenimenti”.