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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – È sempre più forte nell’opinione pubblica la convinzione della necessità di una nuova legge elettorale e per questo i partiti politici stanno cercando di trovare un’intesa per riformare il vigente sistema. I sostenitori dell’iniziativa Eliseo Pellicciotti, Giulio Grazioli, Domenico Pellei e Tonino Capriotti nell’ambito di Movimento Politico per l’Unità e Movimento Umanità Nuova si fanno portavoce nella nostra zona di tale iniziativa che ha trovato consenso trasversale di tante persone provenienti da percorsi culturali, politici e sociali molto diversi, riconoscendo “l’urgenza di una nuova responsabilità e di un impegno propositivo in un dibattito dove spesso si scade in posizioni populiste se non addirittura eversive”.

RACCOLTA FIRME – Proprio per l’importanza di “porre rimedio alle contraddizioni di questi ultimi anni e dare nuovi strumenti all’agire politico come ricerca del bene comune, questo fine settimana dalle ore 18.00, anche al centro di San Benedetto del Tronto in Viale Secondo Moretti, come in tutte le piazze d’Italia, saranno presenti dei banchetti per raccogliere le adesioni alla proposta di riforma della legge elettorale da presentare in Parlamento nel mese di luglio nell’ambito dell’iniziativa nazionale “Eleggiamo l’Italia, campagna per una nuova legge elettorale”.

LA PROPOSTA – Non entrando nelle complesse tecniche dell’ingegneria elettorale, pone l’attenzione dei partiti, dei politici e dei cittadini su elementi fondamentali contenuti nella proposta di riforma, ovvero “il diritto di scelta dei candidati da parte degli elettori con la reintroduzione della preferenza o con altri strumenti idonei a garantire un maggiore controllo da parte dei cittadini sull’elezione dei propri rappresentanti; la riforma dei partiti che devono diventare associazioni riconosciute, con precise responsabilità, che vanno dall’obbligo di depositare uno statuto e un codice etico con regole di democrazia interna, a quello di redigere un bilancio pubblico e trasparente; le modifiche costituzionali quali la diminuzione del numero dei parlamentari, distinzione delle funzioni della Camera e del Senato e che la stessa legge elettorale dovrebbe essere considerata di rango costituzionale per evitare che ogni nuova maggioranza possa cambiarla attraverso leggi ordinarie”.