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CUPRA MARITTIMA –Domani alle ore 21.45 presso lo stabilimento balneare La Serenelle si alza il sipario su “Cupra Teatro d’Estate”; giunta alla terza edizione, la rassegna teatrale sotto le stelle sarà ufficialmente aperta con lo spettacolo fuori concorso Tre pecore viziose messo in scena dalla compagnia locale dei Liberi Teatranti, rendendo omaggio a Severino Trionfante, scomparso di recente, che ha portato il nome di Cupra Marittima sui palchi di tutta Italia.

LA RASSEGNA – Gli appuntamenti successivi seguiranno il tradizionale e fortunato filone napoletano, che ha segnato gli storici trionfi della compagnia sin dal 1988, dalla prima Il figlio di Pulcinella, passando per Questi fantasmi, Natale in casa Cupiello, De Pretore Vincenzo fino al capolavoro Filumena Marturano, senza dimenticare Francesca da Rimini tragedia a vapore, una farsa di Antonio Petito, ennesima conferma che li ha portati a recitare fino in Svizzera.

TRE PECORE VIZIOSE – Per la serata di serata di sabato, sulla terrazza a cielo aperto dello stabilimento balneare cuprense, si è deciso di tornare alle origini con l’allestimento della commedia scritta nel 1881 dal famoso Eduardo Scarpetta che trae origini da una pochade francese firmata Hennequin e Delacour, genere teatrale che lo scrittore aveva sempre molto amato e dal quale attinse a piene mani, scrivendo, riscrivendo e reinventando tutta una serie di divertentissime commedie trasferendone poi luoghi e personaggi nella sua Napoli. In questo spettacolo, dalla comicità a tratti irresistibile, si ride alla vecchia maniera.

TRAMA – “Felice, Camillo e Fortunato sono le tre pecore viziose che se la spassano con giovanissime donne, alle quali Fortunato e Felice lasciano credere di essere scapoli e di avere la  serissima  intenzione di sposarle. I primi due sono avanti negli anni e vengono coinvolti in un rapporto nel quale il sentimento ci sta come cavolo a merenda, l’altro, il terzo, Felice, ancora giovane, suscita un sentimento più reattivo e attento, insomma meno epidermico e pragmatico. La trama parte vivace e stretta intorno a una fetta di morale  quotidiana e cresce in ampiezza via via che si manifestano i personaggi, ma si fa più intensa ed esplosiva nel secondo atto nel corso dell’incontro delle tre pecore con le ragazze. Il punto massimo si tocca nella terz’ultima scena del terzo atto, per risolversi poi in un calo eccessivamente sbrigativo nell’ultima scena della commedia”.