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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Presentato questa sera “La filosofia come cura“, il libro di Moreno Montanari che segna l’inizio della rassegna Scrittori sotto le stelle del Circolo Nautico Sambenedettese. La presentazione con inizio alle ore 21.30 allo chalet Da Luigi concessione numero 2, vedrà la partecipazione di Filippo Massacci, la voce crittica di Leggere 54 e Mimmo Minuto.

L’AUTORE – Moreno Montanari, nato ad Ancona nel 1969, vive e lavora a Grottammare. Dottore di ricerca in dialettica e mondo umano, socio fondatore di SABOF, è analista biografico a orientamento filosofico e consulente filosofico di Phronesis. Propone, tanto nei suoi corsi quanto nei suoi libri, una contaminazione di psicologia del profondo e pratiche filosofiche d’Oriente e d’Occidente. Ha scritto Hadot e Foucault nello specchio dei Greci. La filosofia antica come esercizio di trasformazione nel 2009 e Il Tao di Nietzsche nel 2004 e ha curato il volume collettaneo Consulenza filosofica: terapia o formazione? edito nel 2006.

IL LIBRO – “La filosofia come cura non pretende di guarire nessuno, ma intende creare le condizioni affinché gli individui assumano la responsabilità della cura della loro vita. Secondo Nietzsche la filosofia non nasce affatto, come si è soliti pensare, da un afflato disinteressato al sapere, ma da un’inquietudine esistenziale figlia dell’incapacità dell’uomo di dare senso alla precarietà della propria vita. Abbracciando tale prospettiva, questo libro invita a liberarsi dalla tendenza a considerare patologica ogni forma di disagio esistenziale per provare a pensare filosoficamente la fatica di essere se stessi. Capitolo dopo capitolo, la filosofia come cura si rivela un percorso di autenticità nel quale la malattia e l’eccesso di medicalizzazione, l’ansia da prestazione e il senso d’inadeguatezza, la bassa soglia di sopportazione delle difficoltà, il risentimento e il senso di colpa rispetto al tempo passato, la frustrazione per quello presente e l’angoscia per quello futuro, la relazione tra la paura di morire e quella di vivere si trasformano in opportunità per esaminare il nostro modo di essere al mondo e per vedere se l’esistenza, inquadrata da nuove prospettive, possa apparire sotto una luce diversa che ne rischiari il senso e le dia nuovo slancio. E se la filosofia non sarà sempre in grado di apportare agli uomini quella guarigione che consisterà nel liberare l’anima dalle preoccupazioni della vita, per condurla alla semplice gioia di esistere, come amava dire Epicuro,, essa potrà almeno insegnargli a non farsi ingannare”.