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ASCOLI PICENO – Il Partito Democratico di Ascoli guarda con preoccupazione quanto sta accadendo nella sanità picena. Mentre continuano il dibattito intorno al nuovo piano sanitario dell’Area Vasta 5, il PD ascolano usa parole forti contro le continue polemiche che coinvolgono i sindaci di Ascoli e San Benedetto.

LA DENUNCIA – In una nota si legge: “da tempo sentiamo che l’urlo lanciato dagli operatori sanitari è diventato un lamento sempre più fievole, sia a causa delle disposizioni del Direttore che pone il veto di esternare con gli organi di informazione sia per la mancanza di interlocutori nella città di Ascoli; assistiamo al disagio di tanti utenti che non trovano più nella sanità pubblica un punto di riferimento sicuro. Di questo dovremmo parlare non cadendo nella rete di chi, come il sindaco Castelli, cerca di spostare la discussione sul ruolo del sindaco di San Benedetto, peraltro eletto democraticamente presidente della Assemblea del Sindaci. La nostra preoccupazione sorge e si fa ogni giorno più forte perché se da una parte vediamo la giusta, legittima e coesa protesta da San Benedetto per la perdita di molti servizi sanitari, dall’altro registriamo un silenzio allarmante e colpevole sulla situazione sanitaria di Ascoli. Per questo diciamo al sindaco Castelli che il PD non ci sta a mantenere questo atteggiamento perché se San benedetto piange, certamente Ascoli non può ridere”.

I disservizi della sanità ascolana si registrano su più fronti, il PD denuncia la presenza di un’unica tac, le obsolete apparecchiature radiologiche, l’interruzione della radioterapia, gli accorpamenti senza senso come otorinolaringoiatria, la perdita di neurologia, le liste di attesa dai tempi biblici, la carenza di personale. Inoltre, c’è il nodo della Pet, da tempo attesa al Mazzoni, così come le voci che darebbero “in partenza” i primari di ortopedia ed ematologia.

Infine, si legge: “ci avevano detto che l’Area Vasta avrebbe colmato queste disfunzioni;; nulla si è discusso se non del progressivo depauperamento dei servizi. Di questo vorremmo e dovremmo parlare, costruendo come città capoluogo una interlocuzione positiva con il resto del territorio; altro che alzare muri e barriere, dobbiamo e vogliamo svolgere il ruolo guida che spetta e compete alla città capoluogo di Provincia. Per quando ci riguarda, come PD di Ascoli, ci sentiamo impegnati nel continuare ad essere l’unico legame con gli operatori e gli utenti”.