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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’associazione “Ambiente e salute” incontra la stampa in merito all’incontro con il sindaco Giovanni Gaspari, l’assessore Paolo Canducci e il consigliere Marinucci; confronto necessario per una discussione alla pari sulla questione dello stoccaggio gas.
LE DOMANDE – Ancora non è stata data alcuna approvazione all’impianto dal Comune, per questo l’associazione coglie l’occasione per porre tre semplici domande rivolte a salvaguardare il cittadino e il territorio. “Serve? Se serve, sono rispettate le migliori tecnologie attuative? Nel portare avanti il progetto vengono lesi i diritti di cittadini in campo di sicurezza, salute e patrimonio? – queste le prime tre domande poste dai rappresentanti dell’associazione per procedere a un’analisi del progetto – Sulla base di questi quesiti si riscontrano mancanze e punti critici sull’impianto di stoccaggio gas”.

L’ISTANZA DI AUTOTUTELA – “Dopo l’istanza di autotutela il Comune ha preso coscienza del reale problema in quanto l’intero territorio e le sue strutture potrebbero subire un generale declassamento, in particolare le abitazioni, le aziende, la città stessa e l’ambiente in toto, senza trascurare la salute personale. – spiega l’avvocato Corrado Canafoglia – Anche se ci fosse un piccolissimo rischio questo dovrà essere preso in considerazione per provvedere alla tutela del territorio, dei beni materiali e della persona attraverso le normative predisposte dalla Comunità Europea. Non siamo tecnici, – continua l’avvocato – ma vogliamo usarli per avere espliciti riferimenti in merito alle caratteristiche del nostro territorio, dato che non esistono compagnie assicurative che in caso di danni tutelino i malcapitati.”

A SETTEMBRE – “Ambiente e salute” preannuncia un determinante intervento previsto per settembre, che si vorrebbe imporre sull’iter di approvazione che a oggi sembra essere in fase di stallo, in attesa di debiti approfondimenti. Di fronte ai numerosi aderenti all’istanza di autotutela, tra cui si contano alcuni imprenditori del litorale, la rappresentanza del gruppo auspica al raggiungimento delle cinquecento domande. Traguardo realizzabile dato che l’impatto dell’impianto di stoccaggio gas coinvolga l’intera struttura cittadina e l’intero territorio, ponendo seri dubbi sulla futura vocazione turistica della riviera.