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ASCOLI PICENO – “Usiamo la Spending Review per incrementare la produttività delle risorse finanziarie, spingendo su alcuni binari specifici, in primis quello della internazionalizzazione”. Così Gian Mario Spacca, presidente della Regione Marche, alle celebrazioni per il 150° Anniversario della Camera di Commercio di Ascoli. “Se all’inizio della crisi in regione lavoravano 658 mila unità, a giugno di quest’anno i lavoratori erano 659 mila. Segno che uno spiraglio c’è. Il sistema regionale regge e riesce a farlo perché è una rete imprenditoriale forte, familiare, tenace”. Non manca un riferimento al tema caldo del momento: “I margini del Cal rispetto all’azione del governo? Forse dovrei dire quasi nessuno, ma – ha aggiunto il presidente Spacca – dobbiamo seguire la procedura e aspettare la proposta del Consiglio per le autonomie locali e valutare. Credo, in ogni caso, che ci siano ben poche possibilità di toccare quanto deciso dal governo”.

IL PRESIDENTE DELLA CAMERA DI COMMERCIO ADRIANO FEDERICI– “Il territorio non può prescindere dalla crisi globale, ma speriamo che più che una crisi sia un’occasione per cambiare. Siamo noi imprenditori a dover gestire questa trasformazione in sinergia con gli altri stakeholders locali. Le poche risorse a disposizione ci costringono a razionalizzare progetti e a saper dire di no”.

 

IL RIORDINO DELLE PROVINCE PER LE CAMERE DI COMMERCIO – “Anche questa è una grande trasformazione – ha spiegato Ferruccio Dardanello, presidente Unioncamere Nazionale -, si tratta di un percorso che nei prossimi mesi faremo anche noi, ma in maniera del tutto autonoma rispetto agli enti locali. Non è scritto che il destino delle Province sia lo stesso delle istituzioni”.

LE IMPRESE NELLE MARCHE – Chiara la posizione del presidente Unioncamere Marche, Alberto Drudi: “La piccola impresa marchigiana regge grazie anche a un lavoro decennale compiuto d aparte nostra, delle Istituzioni e delle associazioni di categoria. Sta inoltre nascendo un sistema di aziende nei servizi che man mano sta sostituendo i vecchi comparti produttivi”.

LA LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE – “Dobbiamo dare così tanta forza e riconoscibilità al nostro marchio – ha chiarito Spacca – da tutelare l’immagine del Made in Italy ovunque nel mondo. Poche, comunque, sono le nostre possibilità. Molto di più potrebbe fare il governo in questa azione di lotta alla contraffazione”. “Dopo la Coca Cola e la Visa siamo il terzo brand al mondo”, ha aggiunto Drudi.