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ASCOLI PICENO – Il Segretario dei Giovani democratici, Francesco Di Vita, interviene sulla questione dei writers e del degrado cittadino. Pur condividendo le parole del sindaco Guido Castelli, che ha dichiarato che il degrado cittadino sui muri dei palazzi e sui monumenti non è più tollerabile, tuttavia contesta la tempistica di tali ammissioni poiché “un’uscita del genere dà come l’impressione che il primo cittadino voglia lanciare una vera e propria campagna di mobilitazione civica soprattutto per distogliere l’attenzione da altre piccolezze che la sua amministrazione dovrebbe fronteggiare, dai tagli alla cultura e l’aumento degli abbonamenti al sorgere di discariche abusive”.

IL DEGRADO – Di Vita insiste su una concezione più ampia di degrado, che dovrebbe interessare anche le discariche abusive, spesso nascoste in zone periferiche della città, “se davvero si vuole ingaggiare una lotta al degrado lo si faccia con tutte le sue manifestazioni, dalle scritte sui muri alle locandine abusive sulle pensiline degli autobus, dalla immondizia sui monumenti agli adesivi sui cartelli stradali”. 

IL LINGUAGGIO – La polemica viene trasferita anche sul piano del linguaggio, Di Vita rimprovera al sindaco l’uso inappropriato del termine “bastardo” per riferirsi ai writers. “Dare del bastardo a chi compie qualcosa di sbagliato testimonia di come il sindaco e parte della sua amministrazione fatichino talvolta a smarcarsi da una tradizione politica che non vede di buon occhio il diverso da sé, che non riesce a inserirsi pienamente nei meccanismi e nei valori dello stato di diritto. Piuttosto che emettere sentenze definitive, il sindaco si concentri di più in una campagna di sensibilizzazione, e non di repressione, rivolta alle nuove generazioni: una vera e propria educazione civica“.

LA PROPOSTA – Infine, a nome dei Giovani Democratici di Ascoli, il segretario propone un progetto che prende spunto dagli esempi di molte città europee, in cui le situazioni di degrado sono state messe a disposizione dei writers locali per valorizzarne le nuove forme espressive. “Crediamo che le rotatorie e i sottopassaggi di Monticelli, ad esempio, possano essere tranquillamente messi a disposizione di chi, lontano dal voler imbrattare, cerca uno spazio per dare visibilità alla propria arte”.