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ASCOLI PICENO – “Riordino delle Provincie sì, ma con risorse e competenze che consentano a questi  enti intermedi di continuare la loro azione con servizi di qualità per i cittadini e gli oltre 8000 Comuni che compongono lo Stato”. E’ il messaggio del convegno internazionale sul ruolo delle Province come agenti del “multilevel government” iniziato ieri presso l’Auditorium Fondazione Carisap e che si concluderà oggi con gli interventi degli ultimi studiosi  provenienti da varie nazioni europee (Germania, Regno Unito, Francia, Spagna, Belgio), che hanno dato vita ad un dibattito di alto profilo comparando istituzioni e meccanismi amministrativi dei rispettivi Paesi.

LA SITUAZIONE INTERNAZIONALE– Dunque, accanto alla realtà italiana, c’ è stato spazio per una  riflessione di respiro internazionale sui valori della dimensione provinciale del governo locale: dalle Contee britanniche nel quadro della devolution, o i Regierungbezirke e i Landkreise tedeschi nell’ambito dello Stato federale fino ai Dipartimenti francesi ed alle Province spagnole e  belghe. L’iniziativa è promossa dalla Presidenza del Consiglio Provinciale di Ascoli Piceno e dal “Devolution Club”, associazione di ricerca che raccoglie costituzionalisti di levatura accademica, con il patrocinio dell’Unione Province Italiane e la collaborazione del Cup Piceno e dell’Ordine degli Avvocati.

 

GLI INTERVENTI, FALCIONI – Il convegno è iniziato con l’intervento del Presidente del Consiglio Provinciale di Ascoli Piceno Armando Falcioni che ha fortemente voluto questo evento di alto profilo accademico ma anche vetrina d’eccezione per la promozione del territorio Piceno. “Essere Provincia non può solo ridursi ad una manutenzione di strade e scuole o ad altre competenze – ha spiegato  il Presidente Falcioni – come una realtà comunale, ma in un ambito più vasto, la provincia spesso si traduce nella massima espressione di un territorio, ne è lo specchio più evidente di usi, costumi, tradizioni, esigenze, economia, rapporti sociali e politici, collocazione geografica, che non possono essere fagocitate in nome di una più generica politica regionale, notoriamente difficile da interpretare. Provincia non è solo delimitazione geografica, confine rosso sapientemente disegnato su di una cartina geografica. Provincia per noi, legati dal contesto della nostra amatissima Italia, è qualcosa di più. È essere protagonista e parte integrante di una inimitabile, imperdibile piccola patria”

IL PRESIDENTE CELANI – Il Presidente della Provincia Piero Celani ha sottolineato come in ogni nazione europea sia presente un livello di governo intermedio tra le Regioni e i Comuni “I costi della politica e gli sprechi sono stati individuati in capo alle Province, la cui eliminazione è stata invocata come una sorta di “mantra” – ha dichiarato Celani – salvo poi scoprire che questi Enti intermedi sono utili nell’architettura istituzionale del Paese e, visti gli ultimi sviluppi, non sono certo la casta!. La mia esperienza di amministratore locale da oltre 12 anni mi insegna che lo “spreco” non sta certo nelle Province. Gli “sperperi” vanno ricercati altrove, per esempio, nella miriade degli Enti di secondo grado. Uno studio della Bocconi ne ha individuati oltre 3.200 a livello nazionale, sopprimendoli ed affidando alle Province le loro funzioni, che tra l’altro già in parte esercitano, si risparmierebbero realmente miliardi di euro”.