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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nasce un bambino con un ittero, ma all’ospedale rivierasco manca il personale che affianchi il neonato nel trattamento di fototerapia, che consiste nell’esposizione del bambino ad una speciale lampada; il bambino viene trasferito in Ascoli. Di fronte alla mancanza di una metodica in vigore da cinquant’anni, il sindaco Giovanni Gaspari scrive al direttore Asur Giovanni Stroppa. Stavolta non si parla di nuovi reparti e specialità, ma del livello minimo di assistenza.

IL TRASFERIMENTO –“È accaduto che questo bambino sia stato trasferito all’ospedale di Ascoli separandolo dalla sua mamma per essere sottoposto al trattamento. E questo perché nel nostro reparto, dove il personale infermieristico è sceso da 18 a 6 infermieri, non c’era nessuno da adibire a questo compito”, si legge nella lettera aperta del primo cittadino.

 

LA PREOCCUPAZIONE –Se si diffonde l’opinione che l’ospedale di San Benedetto non è in grado neppure di far fronte ad un trattamento di fototerapia per l’ittero del neonato, non è difficile immaginare quali scelte potranno compiere le famiglie che attendono un figlio.  – conclude – In questo modo si apre una prospettiva poco felice per la sopravvivenza del reparto, in un momento in cui le decisioni in materia sanitaria si prendono soprattutto in base ai dati sull’utilizzo delle strutture”.