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OFFIDA – Domenica alle 21 al teatro Serpente Aureo andrà in scena la replica di “A morte ‘e Carnevale”, commedia in tre atti scritta da Raffaele Viviani.

LA TRAMA – Pasquale Capozzi, detto Carnevale, è un vecchio taccagno e malandato che vive in un pittoresco quanto povero quartiere di Napoli, il quale per vivere presta soldi con interesse; un usuraio non particolarmente amato dagli abitanti del rione, spesso costretti a ricorrere al suo “aiuto”. Un quartiere a cui però nulla sfugge, nemmeno il legame tra Carnevale e ‘Ntunetta, la sua serva diventata negli anni, dopo la morte della moglie, la sua amante. Nonostante ‘Ntunetta abbia dedicato la sua vita e la sua giovinezza al vecchio usuraio, ne ha ricevuto in cambio nulla o quasi, nemmeno l’ufficializzazione della loro unione. Carnevale ha anche un nipote, Rafele, che periodicamente va a far visita allo zio sperando di ottenere in cambio qualche lira per “tirare a campà”. Sia Rafele che ‘Ntunetta sperano di essere gli eredi di quella che, grazie agli interessi intascati per anni, si prospetta una fortuna. Quando Carnevale sta per morire ecco lo scatenarsi di una comica corsa alla sua eredità (Rafele e ‘Ntunetta si si trasformano nel più premuroso dei nipoti e nella più devota delle compagne, cercando di ingraziarsi il vecchio prima che faccia testamento) con un insospettabile colpo di scena finale.