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ANCONA – ll via libera alla legge salva-olio rappresenta uno strumento di tutela importante per i ventiduemila produttori olivicoli di questa regione. Ad annunciarlo è la Coldiretti Marche alla notizia dell’approvazione della norma da parte della Commissione Agricoltura della Camera, in sede deliberante. Un vero e proprio regalo di Natale per le imprese che fanno olio ma anche per le tavole dei consumatori dove l’extravergine di oliva è uno dei prodotti più presenti.

 

I NUMERI – La superficie in produzione secondo l’ultimo Censimento Istat è di 13.000 ettari. Le aziende che coltivano l’olivo nelle Marche sono circa 22.000 (elaborazione Coldiretti su dati Istat) mentre i frantoi attivi sono 160. Per quanto riguarda il biologico, la aziende sono 1.000, per una superficie di circa 1.600 ettari. Il valore della produzione olivicola marchigiana è di 20 milioni di euro. Le Marche vantano anche due Dop nel settore olivicolo (Olio di Cartoceto Dop e Oliva Ascolana del Piceno Dop).

LA GIOIA DI COLDIRETTI E APROL MARCHE – “Un risultato che rappresenta un passo straordinariamente importante nella direzione della trasparenza e della lotta alla contraffazione sugli oli extravergini di oliva a tutela dei produttori e dei cittadini” è il commento di Giannalberto Luzi, presidente della Coldiretti Marche.
“Un grande successo poiché con questa legge si pone fine allo scandalo degli oli ‘difettati’ spacciati per extravergine – sottolinea Pierluca Federici, presidente dell’Aprol Marche, l’associazione produttori olivicoli promossa dalla Coldiretti -. Cosi si va finalmente a tutelare il lavoro sulla qualità fatto in questi anni dai nostri produttori”.

LA NUOVA LEGGE – Diverse le novità che porterà con sè la nuova legge. Si parte dall’estensione del reato di contraffazione di indicazioni geografiche a chi fornisce in etichetta informazioni non veritiere sull’origine all’introduzione di sanzioni aggiuntive come l’interdizione da attività pubblicitarie per spot ingannevoli; dal rafforzamento dei metodi investigativi con le intercettazioni al diritto di accesso ai dati sulle importazioni aziendali, dal riconoscimento di nuovi parametri e metodi di controllo qualitativo alla fissazione di sanzioni in caso di scorretta presentazione degli oli di oliva nei pubblici esercizi, fino all’introduzione in etichetta del termine minimo di conservazione a 18 mesi dalla data di imbottigliamento.