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PORTO SAN GIORGIO – Una frode fiscale di 226 milioni di euro. La Guardia di Finanza di Ascoli Piceno ha scoperto un giro di fatture false nell’ambito dell’operazione “Best Price“, materialmente effettuata dalla Brigata di Porto San Giorgio, con la conseguente denuncia di sette persone. Si tratta di imprenditori nazionali e di operatori commerciali della Polonia e del Portogallo, protagonisti di una vera e propria organizzazione criminale dedita alla perpetrazione di reati di natura economica e finanziaria.

LE ATTIVITA’ INVESTIGATIVE – Le attenzioni sono state rivolte in via preliminare verso una società di capitali di Porto Sant’Elpidio, caratterizzata da un’elevata percentuale di acquisti di prodotti elettronici, che per diversi anni hanno interessato due sole imprese, una di queste in fallimento. I due fornitori cedevano i prodotti elettronici solo “cartolarmente”, interponendosi quindi fittiziamente tra il cedente comunitario e la società elpidiense. Quest’ultima – nel frattempo oggetto di una verifica fiscale avviata dalle stesse Fiamme Gialle di Porto San Giorgio – cedeva quindi, sempre fittiziamente, i beni acquistati agli effettivi acquirenti nazionali, che a loro volta emettevano fatture false. E’ così che si disponeva di un indebito consistente credito Iva, sia di prodotti, ivi compresi gli smartphone di ultima generazione, da immettere sul mercato a prezzi sensibilmente inferiori a quelli normalmente praticati dagli operatori legali, con conseguente inquinamento del mercato.

SETTE DENUNCE NELL’AMBITO DELL’OPERAZIONE – Le indagini hanno così individuato un sistema di frode carosello e sono state denunciate 7 persone: O.F., trentottenne residente a Spoltore (PE), P.M., quarantaduenne di Vicenza, G.A., trentottenne di Carmignano del Brenta (PD), D.M.O., cinquantunenne di Pescara, P.M., cinquantaduenne di Parma domiciliato in Portogallo e S.O., trentottenne di Catania e B.S., ventiquattrenne ungherese. Le attività della GdF sono poi proseguite verso la individuazione dei beni e delle disponibilità in capo ai componenti del sodalizio criminale, per le conseguenti adozioni delle misure cautelari sia penali che amministrative, per le quali sono state già informate le Autorità rispettivamente competenti. (Lorenzo Vitali Rosati)