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Vita e vicende di due fratelli, Iuri e Stella, e del loro rapporto talmente stretto da rasentare l’incesto, tra rave party e vita allo stando, tra indecisione e paure.

 

CONSIDERAZIONI – Sangue – la morte non esiste è uno di quei film che noi cinefili (o perlomeno io) vorremmo vedere più spesso tra il “made in Italy” cinematografico. E’ un film indipendente, pericoloso, che non scende a compromessi e nemmeno gliene importa qualcosa, è un cazzotto senza freni dritto in faccia. La pellicola non ha proprio un storia, bensì ha una vicenda (quella dei due fratelli innamorati che si inseguono tra rave party e vita allo sbando) che funge da pretesto per mettere in campo critiche sullo stato Italiano, lo stato che infonde paura e che reprime. Tutto il film è un “grande punto di vista” che il regista ci offre sulla situazione di oppressione verso la popolazione dello stato in cui viviamo. A fare tutto ciò ci pensa la regia quasi perfetta (soprattutto sul piano della composizione dell’immagine e proporzione delle figure) di Libero De Rienzo che, per essere la sua prima volta alla regia, ne esce magnificamente vincitore (mai vista una regia così per un esordiente); e un fantastico Elio Germano, che si sa, è un talento nato e in questa pellicola ce ne da un’ennesima dimostrazione. Il punto dolente di questo film, però, è la ridondanza con cui il regista (che è anche lo sceneggiatore del film) vuole, per dirla in parole povere, “farci la predica”: nel corso della visione del film, infatti, si ha la continua sensazione che il regista, più che mostrarci il suo punto di vista, voglia educarci e mostrare una “somma verità” che noi spettatori non cogliamo, infarcendola di una morale un pò sciacquata e ridondante, un filosofeggiare sull’ovvio che a volte è fuori luogo. Un difetto che comunque è parte stesso del film, che va accettato appena si entra in sala a vederlo ( o si inserisce il dvd nel lettore) che viene però realizzato con estrema maestria e forte estetica.

Altro punto a favore del film, anche se dura poco, è l’interpretazione di Libero De Rienzo nei panni di Adrian, grazie al quale ci mostra che può fare tutto (regista e attore) e pure bene (lo spagnolo con cui parla Adrian è favoloso)

PIACERÀ – a chi vuole vedere un film che riesca a far riflettere su temi sociali e di attualità; ai cinefili che sanno apprezzare gli esercizi di stile

NON PIACERÀ – a chi non vuole vedere un film non di evasione, per “spegnere il cervello”

 

SANGUE – LA MORTE NON ESISTE

 

REGIA Libero De Rienzo

SCENEGGIATURA Libero De Rienzo

ANNO 2005

CON Elio Germano, Emanuela Barilozzi, Libero De Rienzo