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Voi forse non lo sapevate ma, da qualche tempo, molti editori, più o meno noti, utilizzano dei mini cortometraggi, chiamati booktrailer, per pubblicizzare sui media (web, tv, etc…) i libri di punta del loro catalogo. Questa curiosa filmizzazione (passatemi il termine) preventiva mi ha all’inizio divertito anche se, ad un’analisi attenta, sembra una sorta di triste resa all’obbligo di trasformare tutto il conoscibile o l’esperibile in immagine, possibilmente il più televisivamente accattivante possibile. Ora io non sono un’apocalittica o una radical chic buona solo a criticare ma questa nuova forma di promozione editoriale mi ha fatto riflettere. Quanto abbiamo bisogno di “vedere” qualcosa per esserne attratti? E poi, non è triste che siamo obbligati a “ricevere” l’immagine dei protagonisti dei libri che leggiamo piuttosto che prenderci il gusto di immaginarli noi stessi?

LA FACCIA DEL PROTAGONISTA – Mi spiego meglio. Leggendo un libro noi ci creiamo l’immagine mentale del protagonista, dei luoghi… A volte l’autore ci aiuta con un’attenzione ai dettagli minuziosa, a volte traccia le figure solo per il minimo indispensabile, lasciandoci il compito di disegnare i visi e i paesaggi. Se avete letto Notre Dame de Paris di Hugo vi sarete persi nella dettagliata e asfissiante descrizione della facciata della cattedrale, oppure, se vi è capitato di leggere la Metamorfosi di Kafka ricorderete la fatica fatta per tracciarvi un ritratto del povero Samsa prima della sua mostruosa trasformazione.  Tutto ciò fa parte di quello che era noto come stile. Dire o non dire certe cose aveva, almeno per come la vedo io, uno scopo. Serviva a creare identificazione o senso di smarrimento, offriva pause per fantasticare sui dettagli oppure imponeva, con l’asciuttezza, di andare al sodo della vicenda. Ricordo ancora la profonda delusione provata quando ho visto le varie trasposizioni del fenomeno letterario Uomini che odiano le donne. Insomma mi ero fatta in testa tutta una serie di ritratti molto diversi dagli attori scelti per l’interpretazione e quindi ci ho messo un bel po’ per superare il senso di spaesamento. Se adesso l’arrivo dei booktrailer riesce a scalfire anche l’ultimo gusto dell’immaginazione con le facce preconfezionate stiamo messi male…

FILM? NO LIBRI! – Tutta questa introduzione serve semplicemente a questo: oggi voglio consigliarvi alcuni libri che hanno ricevuto trasposizioni filmiche a torto o a ragione diventate notissime. Con questo non voglio dire se la versione cinematografica sia buona o cattiva (non sono un critico di cinema e non intendo arrogarmi capacità che non ho) ma solo annotare come sia complicatissimo superare la sovrapposizione. La speranza è che l’invito alla lettura riesca a trasformare l’immagine che abbiamo ricevuto dal video in una più personale ri-costruzione affidata alla nostra fantasia.

I CONSIGLI DI LETTURA – Un classicone, come dico sempre, cioè “La casa degli spiriti” di Isabelle Allende. Lo ammetto, avevo visto il film prima di leggere il libro. Eppure la bravura della Allende è stata in grado di farmi scordare il film (a volte un po’ confuso) e a permettermi di ritratteggiare ogni stanza e ogni personaggio della caotica casa Tuerba. Secondo, sempre sul genere del grande romanzo classico è “Il dottor Zivago“. Qui il bello è mettere insieme libro e film perché affettivamente certe vedute della trasposizione cinematografica aiutano il lettore a vedere meglio alcune ambientazioni. Infine un romanzo da cui solo recentemente è stato tratto il film a  cui vorrei dedicare l’ultimo suggerimento. Il libro è Revolutionary Road di Richard Yates. Consiglio di leggere prima il libro (e solo dopo vedere il film) perché la versione cinematografica ha come protagonisti Di Caprio e Kate Winslet (attori troppo famosi e – devo ammettere – bravi per non esserne poi molto influenzati nella lettura). Ok, se lo leggete senza metterci in mezzo gli ex-protagonisti di Titanic troverete una crudele ma terribilmente attuale descrizione dell’america degli anni ’50, dove pregiudizi e conformismo sono nemici più terribili degli iceberg. Vi piacciono i consigli? Avete altri titoli di libri da cui è stato tratto un film, potete mandarmi i vostri suggerimenti a info@bibliodiversita.it.